
A Castel Volturno c’è frenesia di ricominciare
Aurelio De Laurentiis ama il rischio, ancor più se ben calcolato e quando puntò su Rino Gattuso cercò un paracadute perché il Napoli non precipitasse. E non iniziò bene l’avventura al punto che non si guardava in su ma, dopo 15 anni si temette la zona rossa. Poi il Ringhio ha trovato le giuste misure, il capitano che mancava e, soprattutto, la grinta che latitava da tempo.
Il brusco stop al campionato avrebbe potuto fiaccare quanto seminato: invece, a Castel Volturno c’è fermento, ansia, frenesia di ricominciare. Dirà il campo se le sensazioni positive sono realtà, ma al momento Gattuso sta lavorando con l’entusiasmo di chi vuol stupire. Le ragioni del lockdown sono state tragiche, ma il gruppo Napoli ha saputo sfruttare il lato positivo: circa tre mesi per conoscersi meglio, per lavorare ad un programma senza l’urgenza della partita. Un secondo Dimaro per lui che era stato scaraventato in una squadra che aveva perduto la bussola e il calore dei tifosi.
Ora può sperimentare sul campo se il suo metodo di lavoro e la sua visione di gioco hanno un futuro: innanzitutto i giocatori si son fatti trovare pronti e il solo Manolas (per infortunio) non sarà protagonista in questa cavalcata che inizierà tra 14 giorni con una partita di cartello. Sarà Napoli – Inter, semifinale di Coppa Italia, al San Paolo a inaugurare la nuova stagione e chissà se non sia proprio il Napoli a dover subire la fatica della finale dopo tre giorni. Ma, Gattuso chiederà ai suoi anche l’assalto al campionato e a quel 4° posto che sembra inarrivabile: il lavoro che chiede è di qualità e intensità e non di quantità e per questo diventa ossessivo sul lavoro tattico che prova con due squadre a disposizione, probabilmente pensando a turnazioni frequenti con 5 cambi a disposizione.
In porta c’è grande concorrenza tra Meret e Ospina, senza contare Karnezis; a destra la grandissima sorpresa dell’anno, Di Lorenzo con un ritrovato Hysaj e Malcuit restituito al campo dai medici; a sinistra Mario Rui che finalmente potrebbe trovare Ghoulam a farlo respirare. Al centro della difesa Maksimovic e Koulibaly con l’alternativa Luperto senza dimenticare Di Lorenzo usato come jolly. Al centro, uomo d’ordine, Demme e ai lati Fabian e Zielinski che potrebbero trovare a specchio Allan, Lobotka ed Elmas. In attacco il tridente dei tempi d’oro Callejon-Mertens-Insigne che nel tempo hanno trovato nuovi concorrenti con Politano, Lozano, Milik con Lorente e Younes da non dimenticare. Panchina lunga? Anzi lunghissima.
Diana Miraglia
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