Proseguono le indagini sulla morte di Diego Maradona e la commissione interdisciplinare convocata della Procura generale di San Isidro ha reso note nuove conclusioni sul decesso dell’ex stella argentina, avvenuto il 25 novembre scorso a seguito di un arresto cardiaco. Nel documento di 70 pagine inviato al procuratore generale Broyard, si legge: “Un comportamento inadeguato, sconsiderato e carente. Avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivenza se fosse stato ricoverato in un centro sanitario polivalente. Un paziente complesso con molteplici patologie e che non era in pieno uso delle sue facoltà mentali al momento della dimissione dall’ultimo ricovero. I segni di pericolo di vita presentati dal paziente sono stati ignorati mentre a Maradona non sono stati garantiti controlli e assistenza corretti dal punto di vista medico, infermieristico e terapeutici nel tempo e nella forma. E’ stato somministrato un farmaco controindicato per i pazienti con disturbi cardiaci. Non si può escludere che il farmaco abbia avuto un’incidenza sull’esito fatale”. Si aggravano le posizioni di cinque operatori sanitari e in particolare del dottor Leopoldo Luque e della psichiatra Agustina Cosachov.