Contropiede Azzurro

A Marassi giochi chi è in forma

Mercoledì è ormai lontano ma restano le scorie di una sconfitta che poteva essere scongiurata se tutti gli 11 azzurri  fossero stati nello stesso stato di grazia. Nelle pagelle dei maggiori quotidiani sportivi si leggono poche sufficienze e tra queste quella di Meret, di Insigne, di Di Lorenzo e Osimhen. Una grave insufficienza per Hysaj e varie mediocrità per gli altri.

Ma contano poco i voti di tutti quando alcuni giocatori non erano in forma e non avrebbero dovuto avere la maglia da titolare.  Dries Mertens e Hirving Lozano sono i primi indiziati  risultati impalpabili più di quanto si potesse immaginare: soltanto il tecnico può valutare, e, se Mertens aveva occultato la sua ‘non’ condizione facendo gol, Lozano aveva forse ingannato con le sue sgroppate nelle gare amichevoli della Nazionale.  Mertens è rimasto fermo al primo infortunio e ancora non è tornato il giocatore che ti inventa la giocata, né Lozano è tornato quella freccia del sud che pure aveva tenuto ferma tanto tempo.

C’è poi il capitolo Hysaj che non ha tenuto un invasato come Chiesa, costringendo Insigne a tornare più volte; Insigne che ha dovuto per tre volte rallentare per far riposizionare Koulibaly  in serata grigio scuro in preda all’istinto dell’attaccante. Anche Demme non era al top, né sempre lucido nei passaggi, come Zielinski che continua ad alternare prestazioni lussuose ad altre inconsistenti con ripetuti balletti, palla al piede.

E ora si fa fatica a guardare a domenica: la Sampdoria ha un tecnico di grande esperienza e un Quagliarella in più di cui Ranieri ha detto: ““Ha numeri incredibili, certamente. Fabio è un vero capitano, un giocatore immenso.” E sarà della partita anche Manolo Gabbiadini che ha già segnato nella scorsa stagione contro i partenopei.

Non sarà una passeggiata, ma il Napoli resta un’incognita, un’eterna scommessa e come tutte le scommesse, può vincere o perdere. Giocar male e vincere o il contrario. Il Napoli è il simbolo della precarietà.