
Juve col cerino in mano; Chiellini deluso
Aleggia maggiore nervosismo in casa Juventus per la definizione della prossima stagione, dopo i trionfali annunci che vedevano Antonio Conte sulla panchina bianconera. Ma ora il valzer di panchine non riguarda più il Napoli, con Conte convinto a restare, persuaso dal progetto importante offertogli da ADL, e probabilmente non convinto dall’offerta di Elkann e soci. La reazione a catena ha determinato poi l’accordo di Allegri con il Milan e la Roma con un’accelerata su Gasperini che poteva essere la seconda opzione per la Juventus. Invece, dopo l’incontro con Ghisolfi e la dirigenza della Roma, sembra ormai prossimo l’annuncio di Gasp che molto ha fatto infuriare anche la dirigenza atalantina. E la Juventus? Il sogno resta Simone Inzaghi post finale di Champions, ma anche questa opzione appare piuttosto ardita; con un Mondiale per club alle porte, l’unica opzione sembra essere Igor Tudor, che però non vuole essere ancora ‘traghettatore’ fino all’inizio del campionato.
E mentre l’era Giuntoli viene conclusa dalla Juventus dopo solo un anno, con Damien Comolli (ex presidente del Tolosa) pronto a prendere il suo posto quale direttore generale, Giorgio Chiellini – figura chiave nella nuova dirigenza Juventus – è stato colui che ha spinto maggiormente per portare nuovamente Conte a Torino; la sensazione che filtra è che -nonostante i tentativi fatti in prima persona con il tecnico salentino, e l’iniziale ottimismo – l’ex difensore della nazionale abbia appreso con delusione la scelta di Conte di rimanere a Napoli, avendo dato per scontato un suo addio.
E’ questo, infatti, il commento di Massimo Brambati, ex calciatore e procuratore, a TMW Radio: “De Laurentiis ha fatto capire una cosa a livello mediatico e ne ha fatta un’altra dietro la scrivania. Quando dice che non trattiene le persone che non vogliono stare non era vero. Ha trattenuto Conte, che aveva già degli incontri con la Juve ed è riuscito a ribaltare la situazione a suo favore. E il Milan ha accelerato poi con Allegri, con la nomina di Tare. Credo che si sia svolto tutto in un arco temporale breve e la Juve è rimasta col cerino in mano. Io dico che c’è ancora tanta confusione. Finchè ci sarà ancora, anche depotenziato Giuntoli, ci sarà stallo e ci sarà un altro anno di transizione. Per me la Juve ha sbagliato clamorosamente lo scorso anno scegliendo Motta e non prendendo Conte che era ancora a casa. In questo momento è più convincente la politica Napoli che quella della Juve. La verità però è che la Juve è casa sua”.
Sull’eventuale “utilizzo” della Juventus da parte di Conte come ‘manovra’ per spingere De Laurentiis ad accontentare le sue richieste, Brambati è chiaro: “E’ una stupidata allucinante. Le notizie sulla Juve sono uscite dalla Juve, non da lui. E’ stato contattato, certo, sicuramente più di una volta, non ultimo secondo me dopo l’incontro con ADL e Chiellini ci è rimasto malissimo di quello poi che gli ha detto Antonio. Si è trovato di fronte un presidente che non aveva nessuna intenzione di mandarlo via. La Juve doveva ripartire da Conte lo scorso anno, quando lui era ancora a casa e non aveva nessuno. Invece ora lo vai a cercare quando il ‘prezzo è alle stelle'”
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