
Afeltra: “Penso non ci sia violazione perché la quarantena era facoltativa”
A TMW Radio, durante Maracanà, il direttore Mario Sconcerti, a proposito del deferimento del club di De Laurentiis per mancato controllo ai protocolli sanitari, ha detto: “ E’ una cosa abbastanza sgradevole. Oltre al rischio forse scampato, la partita è stata falsata. Se ci sono tre giocatori che non dovevano giocare, si può andare verso lo 0-3 a tavolino. Sarebbe un punto in meno e sarebbe grave”.
Un’opinione non condivisa però dall’avvocato Chiacchio, esperto di diritto sportivo che ha detto: “Mai 3-0 a tavolino”, e dello stesso avviso anche l’avvocato Roberto Afeltra, che, sempre a Maracanà, ha dichiarato: “E’ una situazione molto semplice. Si ritiene che il Napoli e il presidente non abbiano rispettato le norme per quanto riguarda la pandemia. Il Collegio di primo grado deciderà a chi dare ragione in questa controversia. Chi sarà scontento si potrà rifare al giudice d’appello e in caso ancora più lungo al Collegio di garanzia dello sport. Secondo la mia opinione la violazione di norma non esiste e i calciatori hanno fatto bene. Penso che non ci sia perché la quarantena era facoltativa. Secondo me il Napoli non rischia nulla e nemmeno i calciatori”.
Che cosa comporta il deferimento?
“Il deferimento è la conclusione dell’indagine dove secondo la Procura la norma è stata violata e si viene chiamati a giudizio. Poi dopo la scelta del collegio ci saranno gli sviluppi”.
Ma i calciatori potevano giocare?
“I calciatori non è vero che non potessero giocare perché la quarantena è fiduciaria. A me sembrerebbe una decisione alquanto impropria perchè vi ripeto non penso ci sia la violazione della norma”.
E a commento della vicenda un tweet del giornalista Carlo Alvino: “Questo oltrepassa la dimensione della realtà…”; e poi ha aggiunto: “Il deferimento è surreale. Il calcio italiano fa una pessima figura. Ci sono questioni aperte da anni: penso all’esame farsa di Suarez o al caso Covid di Valhovic. Il Napoli in alto dà fastidio. Sono orgoglioso, perché è una società modello gestita in maniera impecabile. Sono convinto di una cosa: se non ci fosse stata la Juve di mezzo, sarebbe finito tutto a tarallucci e vino”.
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