
Amarcord, Napoli-Juventus di Coppa Uefa 1989
Nella storia del Napoli le partite con la Juventus hanno sempre avuto sapore diverso da tutte le altre, ma una in particolare fu a grosso rischio per i malati di cuore presenti sugli spalti. Era il 1989 e le due squadre giocavano in notturna al San Paolo per i quarti di finale della Coppa UEFA (oggi chiamata Europa League). Nella partita di andata la Juventus, allenata all’epoca dall’ex portierone azzurro Zoff, aveva battuto il Napoli per 2 a 0 e si apprestava a disputare il ritorno al San Paolo, sicura di passare il turno. I tifosi più giovani non possono ricordarla, ma per quelli nati prima del 1980 rimarrà per sempre la partita del più grande “sfizio” contro gli odiati bianco-neri… La madre di tutte le rimonte. È impossibile descrivere lo stato di eccitazione misto a un folle ottimismo che coinvolse tutta la tifoseria azzurra. Alessandro Renica, uno dei protagonisti in campo quella sera, ha provato a farlo in una recente intervista:
Dopo il terzo gol, il San Paolo tremò da far paura. Sugli spalti la gente sembrava impazzita, indemoniata. La rete di Renica ebbe la capacità di esorcizzare una serie infinita di vittorie juventine “rubate” grazie alla cosiddetta sudditanza degli arbitri. Il popolo napoletano non ne poteva più e quell’indimenticabile serata fu l’occasione giusta per sfogarsi.
La partita andò così: dopo un gol dello juventino Laudrup, annullato dall’arbitro, ci pensò Maradona, su rigore, a portare il Napoli in vantaggio. Seguì la rete di Carnevale che pareggiò i conti portando le squadre ai supplementari. Con quello segnato di testa da Renica, su cross di Careca, all’ultimo istante dei secondi quindici minuti, il Napoli trionfò per 3 a 0. Così, quella squadra capace d’imprese impossibili, superò il difficile turno e andò in semifinale dove, per accedere alla finale, fu costretto a battere i tedeschi del Bayern di Monaco. Poi, vincendo a Napoli contro lo Stoccarda per 2 a 1 e pareggiando in Germania 3 a 3, alzò in alto il suo terzo trofeo europeo.
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