Anche Luciano Spalletti inizia il campionato con il contratto in scadenza (a metà)
E’ un romanzo già letto in tutti i capitoli quello che sta scrivendo con saggezza il Napoli di Delaurentiis-Chiavelli-Giuntoli-Spalletti. La certezza di due giocatori che rinnoveranno la freccia sinistra acquistati bruciando le tappe e un mercato ben definito che deve cogliere l’attimo fuggente per concretizzarsi.
Urge vendere Demme, Politano, Ounas e magari Fabian Ruiz per poter definire la trattativa per Ostigard, Deulofeu e magari un Brekalo, Svanberg o qualche mister X segnato nell’ultima pagina del taccuino di Giuntoli.
Sarà decisamente importante definire la situazione di Koulibaly al quale potrebbe essere offerto un rinnovo (ritoccato) a 5 milioni più bonus, oppure un anno a scadenza com’è stato per Insigne, a meno che un club (Chelsea?) non metta sul piatto 35/40 milioni. Per Mertens invece operazione di copertina con email di offerte e risposte come i fidanzatini di Peynet. Ai fini tattici Mertens tornerebbe alle origini del suo arrivo a Napoli quando, subentrando a Insigne, spaccava le partite. Se alla fine Mertens e De Laurentiis si stringeranno la mano, parecchi abbonamenti in più avranno il nome di Ciro, ma per Spalletti cambia poco.
Tuttavia, più importante del mercato che troverà una sua conclusione il 1° settembre, sarebbe capire con quale progetto partirà Luciano Spalletti. Lo scorso anno Spalletti ha firmato un biennale con opzione per un terzo e quarto anno a 2,8 milioni netti a stagione in media (più bonus scudetto e Coppe). In pratica anche Spalletti inizierà il campionato come Insigne lo scorso anno, e con De Laurentiis che entro il 30 aprile potrà prolungare il contratto.
A fine campionato, alla vigilia del match contro il Sassuolo (35^ giornata) gli è stata rivota la fatidica domanda: “Il suo futuro sarà qui a Napoli?” E Spalletti: “Se lei mi parla di futuro, il mio futuro è la gara di domani. Se poi mi parla del futuro della mia professione, le dico che ho un altro anno di contratto e un anno ulteriore con opzione a favore della società. Io voglio rimanere a fare l’allenatore del Napoli, ho firmato un contratto di due anni e qui mi sento benissimo, non vedo quale problema possa esserci”.
Quo Vado? Un gran successo di Checco Zalone che mette il dito nella piaga della precarietà. A tutti i livelli può togliere grinta, sacrificio lasciando il posto alla professionalità e serietà. Ma il sacro fuoco chiede anche certezze e se Spalletti e De Laurentiis credono nel profondo cambiamento che sta vivendo il Napoli, devono guardare lontano, insieme, remando dalla stessa parte.




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