Ma Napoli-Sampdoria era anche la partita di “rottura” con quello che poteva diventare un tabù Maradona dove il Napoli è stato sconfitto da Atalanta, Empoli e Spezia. 2022 per dire che almeno questa maledizione è stata superata dopo che in 24ore la Società ha potuto comunicare il rientro a breve di Osimhen, finalmente negativo e soprattutto Spalletti che ha ritrovato la panchina da grande regista. La luce comincia ad intraverdersi.
E il Napoli è sceso in campo con uno Zielinski in meno e un Elmas e Petagna in più dettando legge sin dal primo minuto non concedendo spazi ai doriani. Al 16° , in area di rigore Petagna viene abbrancato e un secondo dopo anche Mertens abbattuto: per Di Bello non c’è nulla. Si prosegue tra il silenzio dei commentatori che sorvolano e il Napoli continua il suo spettacolo. Al 28°, la lunga corsa di Insigne si interrompe facendo ben capire che era arrivato a capolinea: così, due minuti di inutili tentativi per lasciare il posto a Politano. Il Napoli non si arrende e al 36°, proprio Politano scodella per tre maglie rosse: Juan Jesus accetta l’invito e insacca. Ma il Var annulla. Al 43° però, mentre tutti si interrogavano se su Mertens fosse stato commesso fallo, Petagna apriva a compasso e di sinistro insaccava al volo battendo Audero.
Il resto, sino al 93° è un Napoli di grinta, di personalità, di compattezza, di audacia, che a ranghi completi avrebbe dovuto vincere con lo stesso risultato dell’andata (4-0).
E pure, la tanta sfortuna dovuta a Covid e Coppa d’Africa, ha fatto scoprire virtù occultate dalla presenza dei titolari. Anguissa, Koulibaly, Osimhen, la spina dorsale del Napoli quasi mandava nel dimenticatoio Juan Jesus, Lobotka/Demme e Petagna. In assenza di “quel” Napoli, Spalletti ha inventato un altro Napoli con giocatori che avevano bisogno di certezze. E contro la Samp, Juan Jesus aveva sussultato per la rete, poi annullata e Petagna ha finalmente legittimato la sua permanenza dopo quel gol di testa al Genoa che indusse Spalletti a impedirne la cessione.