
Andrea Carnevale: ” I gialloblù fanno tutto bene e lo fanno con grande rapidità. Per me è tra le squadre più veloci della serie A”
Andrea Carnevale ha concesso al quotidiano L’Arena una lunga intervista a firma di Gianluca Tavellin, in cui ripercorre la sua esperienza da calciatore fino ad oggi, dirigente dell’Udinese che sabato 19 marzo sarà al Maradona, avversario del Napoli.
“Quando giocai con Zico, avevo ventidue anni. Maradona me lo gustai di più, ero più maturo e quel Napoli vinse in Italia ed in Europa”. Chi parla è Andrea Carnevale, indimenticato attaccante azzurro ad Italia ’90 e avversario temibile del Verona pre e post scudetto. Non un personaggio qualunque. Da tempo è capo scouting dell’Udinese. «Avevo visto più volte un giovanissimo Simeone, che è forte. Ma all’epoca costava troppo per noi, Barak invece lo prendemmo. Grande giocatore “Toni“». Notti magiche. «A Napoli come quell’estate del 1990» ricorda Carnevale, «ne vivemmo parecchie di notti magiche. L’Italia era forte e avrebbe meritato di vincere il Mondiale ma non mi lamento col Napoli ho vinto tanto.
Maradona? Fuori dal normale. Zico era un campione che arrivò in Italia già maturo ma Diego aveva bruciato le tappe. Era unico in campo e fuori dallo stesso. Ci ha portato a vincere pure in Europa. C’era lui, e c’erano altri due fuoriclasse che unitamente ad un gruppo di altri dieci giocatori di cui facevo parte anch’io, formavano una grande squadra. Col Verona però è sempre stata dura, soprattutto al Bentegodi. Briegel era un trattore ed Elkjaer era una forza della natura. Prendemmo una bella imbarcata a Verona. Loro avevano il danese, Rossi e Pacione. Il 5 a 3? Sì a Udine, circa un paio d’anni prima. Segnai il gol del 3 a 3 ma quell’Hellas era imbattibile».
L’azzurro di Carnevale si mescola al bianconero dell’Udinese, società per la quale lavora oggi. «Osvaldo mi voleva» Ma lei è mai stato vicino al Verona? «Onestamente no. Ma il signor Bagnoli mi cercò per l’Inter. Gli serviva un centravanti da affiancare a Bergkamp, l’olandese. Andai a parlare col mister a casa del presidente Pellegrini. I nerazzurri mi facevano un anno di contratto mentre alla Roma, dove giocavo, ne avrei avuto uno in più. Non ci fu verso e rimasi in giallorosso».
Dal 1992 ad oggi. La squadra di Tudor impressiona. «Sì è molto» commenta l’ex attaccante, «sono contento per Igor. È stato con noi a Udine. Ha una grande personalità e sa parlare ai calciatori. È stato umile nel continuare il lavoro di Ivan Juric. Il Verona non è più una sorpresa è una splendida realtà del campionato. E in più c’è Tony D’Amico. Lui i calciatori li sa scegliere».
E il «suo» Napoli? «Ha perso qualche punticino negli scontri diretti ma sta facendo cose egregie. I tifosi vorrebbero vincere qualcosa ma non è così facile. La società ha lavorato bene. Il Napoli è sempre stato nei primi posti e pure in Europa. Non si diventa campioni d’Italia in poco tempo». Ragiona da dirigente Carnevale, che avverte proprio la squadra di Luciano Spalletti. «Per carità» racconta, «non devo dar consigli a nessuno ma per esperienza diretta con l’Udinese sia da noi, che al Bentegodi, dico che i gialloblù fanno tutto bene e lo fanno con grande rapidità. Per me è tra le squadre più veloci della serie A. L’aver raggiunto la salvezza, dà ai ragazzi di Igor quella spensieratezza in più per poter divertirsi e provare grandi giocate. Di sicuro non è una formazione da prendere sotto gamba».
Simeone vs Osimhen. Verona-Napoli sarà anche la sfida tra due cannonieri come Simeone e Osimhen. Da ex attaccante, Andrea Carnevale, come giudica i due centravanti della sfida? «Il Cholito è nel pieno della maturità» racconta, «ho seguito bene tutta la sua carriera. Si era un po’ perso al Cagliari ma ci sta. A Verona ha trovato l’ambiente giusto. Per supportarvi questo, dico che Simeone segna con una certa frequenza anche da lontano. Ho visto gol di grande livello contro Lazio e Juve. Per quanto riguarda Osimhen, credo di essere uno dei tanti che vi racconta che è un fenomeno. Se il ragazzo riuscirà a sgrezzarsi un po’ nei fondamentali e ad essere meno altruista e più bomber, è destinato ad una carriera incredibile».
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