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Antonio Cassano trova il modo di offendere Immobile e Donnarumma

Antonio Cassano ha trovato con Bobo TV‘ su Twitch  il giusto canale di comunicazione, tanto di moda oggi e che rende bene. Assenza di dialogo costruttivo, assenza di rispetto: conta distruggere per far ridere e per provocare. E’ la filosofia dei social che induce ignorantoni a emettere giudizi su tutto e tutti con arroganza insultante.

Così  parole forti sono arrivate durante la diretta della ‘Bobo TV‘ su Twitch, nei confronti  di Ciro Immobile: “Parliamo di un giocatore che è buono per la Serie A e che fa i gol, punto. I campioni possono anche giocare da soli, se butti la palla a Lewandowski oppure a Benzema o allo stesso Lukaku, che in campo internazionale lo senti, se gliela butti non gliela togli. Poi può piacerti o meno, però gli butti la palla avanti e te la tiene. Immobile fa fatica tecnicamente. Lui infatti cosa vuole? Palla sempre in profondità, infatti è andato 50 volte in fuorigioco. Non vuole la palla sotto, perché non sa far giocare la squadra. Lui non sa giocare a calcio, se si trova davanti alla porta fa gol, altrimenti fa grande fatica“.

Ciro Immobile non ha risposto “tecnicamente” alle provocazioni limitandosi a “continuate a parlare, nel frattempo continuo a vincere. Magnatev’ u limone!“. E in una Instagram Story seguita poi da un commento lasciato alla moglie Jessica: “vita mia i sogni si avverano contro tutto e tutti. Siamo Campioni d’Europa e Scarpa d’Oro, si attaccano al c…o tutti“.

Una trasmissione, quella di Cassano, che pretende di dar lezioni come quando a Donnarumma ha detto: “Per me i portieri quelli forti sono altri; “Perché, se è il portiere più forte del mondo, non vanno a prenderlo il Bayern Monaco o il Real Madrid, o il Barcellona? Neuer ha 36 anni, se questo poi è il miglior portiere in circolazione prendi Courtois e Ter Stegen e li mandi via. Invece va al PSG. Lui gioca da quattro anni e non mi ha mai incantato. Ripeto, per me i portieri quelli forti sono altri”.

Un ex calciatore, Antonio Cassano, limitato da “cassanate” che gli hanno fatto girare il mondo trovando il modo di scontrarsi con gli arbitri, con i tifosi, con i presidenti di club e anche con il fisco che nel 2015 lo indagò  per evasione fiscale per non aver dichiarato una parte di stipendio percepito al  Real Madrid nel 2006 pari a 3 milioni di euro sugli 8 totali.

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