Slavko Vincic, arbitro internazionale che in questa stagione ha già diretto tre gare di Champions League, è stato arrestato nel corso di un’operazione di polizia, scattata per fermare un giro di prostituzione, ma durante l’operazione sono state trovate anche ingenti quantità di cocaina e armi.
E’ accaduto in Bosnia, in un casolare a Bijeljina, dove l’arbitro sloveno si accompagnava a Tijana Maksimovic, che gli investigatori ritengono sia a capo dell’organizzazione criminale. L’operazione, ha spiegato la polizia slovena, ha portato all’arresto di nove donne e ventisei uomini, oltre che al sequestro di 14 pacchi di cocaina, tre giubbotti antiproiettile, pistole e oltre 10mila euro in contanti.
Vincic è stato arrestato, successivamente interrogato come testimone ed è poi stato immediatamente rilasciato. Lo stesso Vincic ha poi voluto dare delle spiegazioni per “lo spiacevole incidente” rilasciando delle dichiarazioni alla testata slovena Jutarnji list: “Dopo un incontro d’affari sono stato invitato a una festa e ho accettato. Quando è arrivata la polizia ci hanno invitato a un colloquio, in cui io ho spiegato che non conoscevo quella gente. E mi hanno dato subito dato il permesso di tornare a casa in Slovenia”. Un incidente di percorso che però non è piaciuto al presidente dell’associazione arbitri Vlado Sajn che al Sun ha rilasciato una dichiarazione che non lascia interpretazioni: “È una coincidenza che si sia trovato lì. Ma la macchia sulla sua reputazione può creargli problemi”.
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