
De Laurentiis: ” L’onda di una Napoli vincente”
Il giorno dopo. Lo scudetto resta nell’euforia di una sbornia ancora in atto e domani tutti potranno continuare a cantare ed esultare quando i due bus scoperti sfileranno sul lungomare. Ma nel mondo, al triplice fischio di La Penna, 85 milioni di tifosi hanno cantato ‘sarò con te ‘ coinvolgendo nella passione tutti coloro che hanno osservato questo fenomeno di felicità apparentemente semplice.
Ma ora c’è il dopo. Un lungo tortuoso percorso che inizia dall’allenatore, passa per il mercato, affonda nella ricerca di una cittadella sportiva e arriva alla decisione di come ristrutturare il Maradona.
Il Presidente Aurelio De Laurentiis, intervenuto alla radio ufficiale del Napoli – Radio CRC- ha chiarito le priorità da affrontare: “Da qui in poi dobbiamo continuare a cavalcare quest’onda di una Napoli vincente come idea: dobbiamo riprenderci il ruolo che nel mondo ci spetta, come città e filosofia. Ieri siamo arrivati ad oltre 52 schermi che hanno dato l’opportunità a tutti di assistere a questa meravigliosa consacrazione e di farlo senza incidenti. È una vittoria anche per il calcio italiano.”
Un vincente: “ Io per 40 anni con 400 film non ha mai avuto un insuccesso, ho sempre vinto e stravinto: uscivamo a Natale con tanti film in concorrenza, arrivavamo sempre tra i primi tre. Io sono sempre affamato: non si deve creare la noia della continuità, ma la primizia e l’incoscienza dell’imprevisto. “
Sulla Champions? “Non posso promettere nulla. Il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più. Abbiamo due problemi importanti ora, però, ovvero il centro sportivo e lo stadio: due tasselli che porteranno via fatica, denaro ed investimenti. Per il centro sportivo dobbiamo assolutamente iniziare i lavori a settembre, perché dobbiamo lasciare Castel Volturno: Coppola è stato fin troppo gentile. Non è facile individuare il territorio.
Allo Stadio Maradona c’è un problema fondamentale: se vogliamo competere con le squadre più importanti del mondo non possiamo avere una distanza così colossale dal campo di calcio. A Napoli abbiamo la fortuna di avere un pubblico che vale il dodicesimo, tredicesimo e quattordicesimo uomo in campo: se fosse vicino al campo sarebbe anche il ventesimo. Io sto studiando i costi per la riattivazione del terzo anello e per prevedere 45 salottini. “
Rivoluzione nel calcio? “ Mi trovo spesso a discutere con bravissimi direttori generali ed amministratori delegati, ma che non sono i proprietari. Se fossero tutti proprietari intorno al tavolo, le cose cambierebbero immediatamente. Se è indebitato addirittura il calcio inglese, che è il più ricco del mondo, vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Bisognerebbe far sedere Ceferin, Infantino e Gravina, individuare cosa non funziona e cambiarlo”
E Antonio Conte? “State sereni, Conte è un grandissimo allenatore ed un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni. Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi”.
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