Sul Corriere dello Sport, l’intervista di Antonio Giordano al Presidente De Laurentiis sembra una chiacchierata quasi per condividere un trofeo che diventa prezioso soltanto quando si può stringere: e al presidente – chiede Giordano – hanno tolto il piacere di tenersi la Coppa Italia.
“L’ho concessa ai ragazzi e a Gattuso per una notte, una soltanto. Poi la voglio qua, vicina alle altre per gustarmela e ricordarmi di quante cose siamo stati capaci in questi sedici anni”.
Tre lustri in un percorso,iniziato dal fallimento all’Europa fino oggi a stringere il 4° trofeo in bacheca…e la stagione non è finita. Tre Coppe Italia, una Supercoppa, qual è la più bella?
“In genere, il primo amore non si scorda mai, ma il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Dopo un periodo dolorosissimo, rappresenta un passo verso la normalità: sa di riapertura, pare un sipario che si alza. Sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole”.
Una serata speciale, una squadra che l’applaude al centrocampo per chiudere un periodo complicato: può svelare il contenuto di quel discorso?
Visto che non siete riusciti a registrarlo potrei tacere. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò una promessa: pagare lo stipendio di marzo che, come si sa, è ancora bloccato da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. E poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo”.
Ed ora, Gattuso: che cosa ci ha messo di suo?
“L’autorevolezza che l’ha fatto entrare nella testa dei ragazzi. Una empatia che è scattata subito tra me e lui, tra lui e i calciatori”
Lo bloccò dopo aver parlato con Allegri?
“Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire entrambi. Chiamai prima Allegri che mi disse: sto fermo, no ho bisogno. Chiamai poi Rino che venne a Roma: adesso eccoci qui”
Champions: un inseguimento
“Non ci tolga i sogni, sono il motore della vita. Possiamo andarcela a giocare a Barcellona, e mi auguro persino che per agosto il Camp Nou possa essere riaperto, perché sarebbe uno spettacolo. Siamo sereni, convinti delle nostre possibilità, poi passi il migliore. Ma i quarti di finale a Lisbona sono elettrizzanti. Champions? Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri.”.
17: un numero che non le piaceva e la prossima sarà la 17^ stagione.
“In quel giorno morì mio nonno Aurelio. Il resto l’ha fatto la credenza popolare. Ma questo è il numero di Hamsik, per dodici anni con noi. Quindi condivido la continuità del Progetto con un pizzico di fortuna. E poi sappiamo che cosa vogliamo”.