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Bastano 45 minuti al Napoli per aver ragione della Samp

Il Napoli è lassù e non per caso. La Sampdoria ha tentato con un pressing rabbioso e insistente a mettere in difficoltà il Napoli e ci è riuscito per 45 minuti. Le fatiche di Coppa si sentono e se n’è accorta l’Inter, se n’è accorta la Juventus ed anche il Milan fermato dal Parma. Ma al secondo tempo, quando la furia si placa possono venir fuori i campioni che sfruttano le incertezze. E’ accaduto anche al Napoli che in questo campionato fa più gol con i giocatori che entrano dalla panchina. Partita da dimenticare per Politano e anche per Fabian che, secondo le parole di Gattuso, appariva molto deluso dopo la sostituzione. Ma un attimo e già la testa deve spostarsi a mercoledì quando a San Siro, la furiosa Inter aspetterà il Napoli per ribadire che d’ora in poi punterà allo scudetto.

Uno sguardo alla partita con la Sampdoria, prima di pensare all’Inter, deve però far riflettere Gattuso che si ritrova sempre con gli stessi problemi per un approccio molto problematico alla partita. E’ vero che il Napoli aveva nelle gambe il peso fisico e psichico  della gara da dentro o fuori con la Real Sociedad, ma è pur vero che nel secondo tempo è stato il Napoli ad essere più fresco e reattivo rispetto alla Sampdoria con una settimana di riposo.

Dunque, ancora una certa confusione sull’assetto nel momento in cui l’arbitro fischia l’inizio della partita che lo si trova strada facendo e anche Gattuso lo dice ai microfoni di Sky Sport: “Il primo tempo abbiamo giocato malissimo, meritavamo di stare sotto. Nella ripresa abbiamo tenuto il campo e fatto ciò che dovevamo. Ci sta soffrire in queste partite”. Ci sta, è vero, ma è pur vero che il Napoli non deve scommettere sul poi. Ci ha pensato Lozano stavolta a scombinare i piani di Ranieri e dare il là alla rimonta. “ Ha caratteristiche precise, è veloce e fa entrambe le fasi – ha detto Rino Gattuso –  Il problema dell’anno scorso è che aveva poca forza, non riusciva a fare le due fasi, quando calciava cadeva a terra. Ora è un giocatore ritrovato, riesce a far gol, come faceva in Olanda col PSV. E’ un calciatore importantissimo. Ma non dimentichiamo Politano, che sta facendo molto bene anche se oggi ha fatto fatica Ci può stare sbagliare le partite, l’importante è prepararsi bene, non stare col musino e guardare avanti”. E anche Petagna  è riuscito ad entrare bene in partita partendo dalla panchina: “ Sto giocando le mie chance, ma devo attaccare di più la profondità. E poi dobbiamo entrare a 2000 perchè se no l’allenatore ci mangia nello spogliatoio”. Così l’abbraccio di Petagna che vola verso Gattuso è la conferma del rapporto schietto, dolce-ruvido che si vive nello spogliatoio.

Ora in 48 ore bisogna smaltire le tossine accumulate per poter scendere a San Siro in un faccia a faccia tra chi è fuori dall’Europa e chi prosegue il cammino.

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