
Brillanti in Nazionale, spenti in squadra
In Napoli-Milan è difficile indicare chi sia stato il migliore in campo perché “quasi” tutti hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Politano è “il quasi” perché propositivo e instancabile con delle sgroppate che dovrebbero avere però conclusione più degna. Ma non era la serata giusta con Mertens ancora mina vagante e non ispirato. Ma volendo iniziare dalla fase difensiva, comincia a manifestarsi qualche dubbio su Alex Meret e non tanto per analizzare colpe sui gol (il terzo?) o sulle parate, quanto per l’eterna indecisione nel far ripartire l’azione. E non è chiaro a questo punto se sia stato Gattuso con l’alternanza dei portieri a non far crescere Meret o se sia un limite di un giovanissimo talento che avrebbe bisogno di imparare ad esprimere il proprio valore.
Per Koulibaly una nota a parte perché il gigante buono, ogni volta che torna dalla sua nazionale dove gioca da capitano, sembra distratto, lento e non tanto di gamba, quanto di pensiero. E Ibra ha avuto la meglio senza neanche strafare. Di Lorenzo è un altro rebus da decifrare soprattutto quando in fase offensiva, da un errore, e non uno solo, lascia campo libero com’è accaduto contro il Milan. Poi il mistero Fabian: classe indiscutibile, giocate d’altri tempi….quando c’è, e contro il Milan non c’era o meglio sembrava un alleato rossonero cui passava la palla o nel migliore dei casi rallentava l’azione. Per Bakayoko un’ingiustizia il primo giallo che doveva servire da freno: comunque è apparso anche lui poco fluido con qualche tocco di troppo. Ora ci sono quattro giorni per accantonare i veleni accumulati e affrontare una squadra, il Rijeka che sarebbe bene considerarla alla stregua del Real Madrid per non correre rischi e, a seguire arriva la Roma che senza riflettori vola alto. Nulla è mai decisivo, ma se non si vincono queste due partite diventa difficile parlare di zona Champions e di superare il girone di Europa League.
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