Contropiede Azzurro

Brillanti in Nazionale, spenti in squadra

NAPLES, ITALY - NOVEMBER 22: Zlatan Ibrahimovic of A.C. Milan scores their team's first goal during the Serie A match between SSC Napoli and AC Milan at Stadio San Paolo on November 22, 2020 in Naples, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

In Napoli-Milan è difficile indicare chi sia stato il migliore in campo perché “quasi” tutti hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Politano è “il quasi” perché propositivo e instancabile con delle sgroppate che dovrebbero avere però conclusione più degna. Ma non era la serata giusta con Mertens ancora mina vagante e non ispirato. Ma volendo iniziare dalla fase difensiva, comincia a manifestarsi qualche dubbio su Alex Meret e non tanto per analizzare colpe sui gol  (il terzo?) o sulle parate, quanto per l’eterna indecisione nel far ripartire l’azione. E non è chiaro a questo punto se sia stato Gattuso con l’alternanza dei portieri a non far crescere Meret o se sia un limite di un giovanissimo talento che avrebbe bisogno di imparare ad esprimere il proprio valore.

Per Koulibaly una nota a parte perché il gigante buono, ogni volta che torna dalla sua nazionale dove gioca da capitano, sembra distratto, lento e non tanto di gamba, quanto di pensiero. E Ibra ha avuto la meglio senza neanche strafare. Di Lorenzo è un altro rebus da decifrare soprattutto quando in fase offensiva, da un errore, e non uno solo, lascia campo libero com’è accaduto contro il Milan. Poi il mistero Fabian: classe indiscutibile, giocate d’altri tempi….quando c’è, e contro il Milan non c’era o meglio sembrava un alleato rossonero cui passava la palla o nel migliore dei casi rallentava l’azione.  Per Bakayoko un’ingiustizia il primo giallo che doveva servire da freno: comunque è apparso anche lui poco fluido con qualche tocco di troppo. Ora ci sono quattro giorni per accantonare i veleni accumulati e affrontare una squadra, il Rijeka  che sarebbe bene considerarla alla stregua del Real Madrid per non correre rischi e, a seguire arriva la Roma che senza riflettori vola alto. Nulla è mai decisivo, ma se non si vincono queste due partite diventa difficile parlare di zona Champions e di superare il girone di Europa League.