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Campionato e coppe in estate?

Il Corriere dello Sport, in prima pagina, annuncia “l’Accordo tra ECA e UEFA per finire i campionati entro il 15 di luglio, e poi giocare le fasi finali delle Coppe. Il patto in sede europea è stato annunciato dal presidente dei grandi club Andrea Agnelli. E la Figc prepara le richieste al Governo: a rischio 800 milioni”.

Dal canto suo il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora sembra più cauto e a Tg3 ha dichiarato: “Sono molto dubbioso rispetto all’ipotesi del 3 maggio fatta dal mondo del calcio. Di sicuro posso dire che, qualora ci saranno le condizioni per riprendere le manifestazioni sportive, certamente si ripartirà a porte chiuse . Non è pensabile diversamente, ma ho anche qualche dubbio rispetto alla data del 3 maggio. Questa emergenza sanitaria purtroppo evolve di continuo e gli stessi scienziati non hanno certezze sulla sua evoluzione: dobbiamo adattare molto spesso le nostre decisioni rispetto all’epidemia. La scelta finale spetterà alla Figc, ma è difficile che si possa riprendere a inizio maggio. Se poi la Federcalcio deciderà di posticipare le partite nei mesi estivi, ho letto anche forse a luglio e ad agosto, vedremo.

E, infatti, l’accordo raggiunto da Figc e Lega prevede di giocare in piena estate e – col senno di poi – si può ipotizzare la ripresa degli allenamenti a maggio inoltrato per giocare il 3 giugno, e via via, compresi i mercoledì, fino al 12 luglio. Successivamente la Coppa Italia e le Coppe Europee.

L’Italia è ancora nell’occhio del ciclone e tali ipotesi, tali programmi sembrano quasi inopportuni rispetto alla situazione e in un momento storico che ha sovvertito i valori. Tuttavia, appena si avvisterà terra, ciascuno vorrà ritrovare un sorriso magari preparando la serata in attesa di una partita, e divano, e chissà, l’urlo liberatorio di “gol.” Occorre soltanto il via libera degli scienziati: la Figc, la Lega e il Ministro son pronti a proseguire perché il campionato si concluda regolarmente secondo anche la volontà del presidente federale Gravina che ha sempre escluso un campionato a 22 squadre. Uscire dall’incubo e tuffarsi nel calcio giocato senza un attimo di respiro, sarebbe una buona sferzata di entusiasmi svaniti.

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