Quel che più stupisce i commentatori e gli opinionisti dopo una partita giocata dal Napoli è il gruppo: tutti a sottolineare l’abbraccio di Osi con Insigne e poi quello con Mertens; la corsa di Insigne verso la curva a braccia aperte. Stupisce l’atmosfera e la mancanza di polemiche su cui tessere trame.
E il Napoli spazza via il Legia Varsavia, lo travolge con il suo gioco e reinventa il calcio antico d’amore, passione, sudore e tanta classe e qualità. Il Napoli ha vinto molto poco rispetto ad una storia di grandi giocatori come Vinicio, Careca, Giordano, Cavani o Higuain senza mai scomodare il più Grande. Ed oggi si ritrova, quasi per caso, un fenomeno in crescendo ribattezzato Osì. Questa gazzella, da sgraziata è diventata armoniosa ed elegante nel suo passo veloce al punto che se si allunga troppo la palla, riesce ad arrivarci perché più veloce della palla stessa: è stato così il suo gol capolavoro nato da un dialogo con Insigne che gli ha restituito una palla che ha saputo infilare pur essendo molto defilata. La sua crescita dal punto di vista tecnico, è un capolavoro di Spalletti che ha trovato un ragazzo “tenerissimo” pronto ad ascoltare tutti e a parlare con tutti.
Anche contro il Legia Osì ha messo il timbro dopo che Insigne l’aveva sbloccata, ma ha iniziato una partita nuova come se il Napoli avesse realmente due squadre con giocatori che ruotano dalla panchina al campo cambiando volto al gioco travolgendo l’avversario.