Caso Suarez: la Procura di Perugia continua ad indagare
Per l’esame farsa di Luis Suarez , oltre al rettore, il direttore generale e alcuni dipendenti dell’Università per stranieri, risultano indagati, secondo il Messaggero, anche i manager della Juventus che, secondo le accuse, avrebbero chiesto di accelerare le pratiche. Inoltre la Juventus ha confermato che “è stata notificata a Fabio Paratici un’informativa di garanzia e sul diritto di difesa”.
Il reato ipotizzato dalla Procura di Perugia, precisa il club «è esclusivamente l’articolo 371 bis» del codice penale, ovvero false informazioni al pubblico ministero. In totale, sono 7 gli indagati nel procedimento della procura di Perugia sul cosiddetto ‘Caso Suarez’ elencati nella misura interdittiva spiccata dal gip (a cui si aggiungono altri avvisi di garanzia inviati a manager e legale della società). Tra essi figura anche l’avvocato torinese Maria Turco, indicata come «legale incaricato dalla Juventus» per l’allestimento dell’esame di italiano del calciatore nell’Ateneo umbro. L’ipotesi di reato, in concorso, è il falso ideologico. Secondo la nota di via Fiorenzo Di Lorenzo, gli accertamenti investigativi hanno consentito «di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare“ il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento».sul suo sito web, che oggi «è stata notificata a Fabio Paratici un’Informazione di garanzia e sul diritto di difesa».
Stamattina, prosegue il Messaggero, è stata notificata a quattro indagati l’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio: sospesi per otto mesi la rettrice dell’Università per stranieri di Perugia Giuliana Grego Bolli, il direttore generale Simone Olivieri, la professoressa Stefania Spina e il componente della commissione “Celi Immigrati” Lorenzo Rocca. Ipotizzati la violazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e falsità ideologiche in atti pubblici.
Altra indiscrezione circolata nelle ultime ore è quella secondo cui il ds della Juve Paratici avrebbe anche contattato il ministro dei Trasporti Paola de Micheli, sua amica di infanzia, «per velocizzare la pratica ministeriale di riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez.”
A tale indiscrezione, la ministra Paola De Micheli ha precisato in una nota che «come dichiarato anche ai magistrati in qualità di persona informata sui fatti, lo scorso settembre il dirigente della Juventus, Fabio Paratici, mio amico di infanzia e originario della mia stessa città, mi ha contattata per avere informazioni su come completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana del calciatore Luis Alberto Suárez Daz. Non avendo conoscenza della procedura specifica, ho chiamato il capo di gabinetto del ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, per anticipargli che sarebbe stato contattato da un dirigente della Juve che aveva bisogno di avere informazioni necessarie per completare la pratica per il riconoscimento della cittadinanza italiana di Suarez. Ogni racconto differente da questi fatti è pura strumentalizzazione che non corrisponde a quanto accaduto realmente, dal momento che non ho nulla a che fare con la procedura d’esame d’italiano di Suarez, oggetto dell’inchiesta», conclude la nota.




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