Contropiede Azzurro

C’è la speranza di tornare in campo, ma Cellino avvisa che il suo Brescia non tornerà a giocare

Massimo Cellino, sempre alla ricerca del primo piano, a proposito dell’eventuale ripresa del campionato, ha dichiarato: ” Sto vedendo troppo egoismo e troppe persone che cercano di approfittare di questa situazione. Lotito vuol tornare a giocare? Raglio d’asino non giunge in Paradiso, si dice: io ascolto solo chi è degno di essere ascoltato. Tra l’altro non so nemmeno se rappresenti la Lazio visto che del club è solo presidente del comitato di gestione.  Io ribadisco che se si riprenderà a giocare  non schiererò il Brescia. Non è una provocazione: mi diano i punti di penalizzazione che vogliono, mi assumo tutte le responsabilità del caso”.

In pochi giorni è mutato il suo pensiero: il 17 marzo, nel momento più tragico della pandemia in Lombardia, Massimo Cellino convocava al campo di allenamento gli staff tecnici di Corini e Grosso nonostante le attività della squadra fossero sospese fino al 28 marzo, per poi, 5 giorni dopo, rilasciare un’intervista al Corriere dello Sport per denunciare l’orrore, la paura, il rischio di affrontare un’altra giornata riuscendo  a vivere: “Mi volete parlare di campionato, di scudetto? Non me ne frega un c…  Ho paura ad uscire di casa, mi sta venendo la depressione”.

Massimo Cellino è un personaggio in eterna altalena tra  tifo,  affari,  razzismo, condanne, patteggiamenti ma oggi sente il dramma che condiziona tutti e non può condividere la speranza di tornare in campo mentre  si cerca una soluzione sempre più dilatata nel tempo, con l’intento comune di portare a conclusione il torneo di Serie A .

Tuttavia, in una situazione così drammatica, ogni presidente di club valuta i danni a livello economico se il campionato non giunge a conclusione, o se si decidesse, com’è accaduto in Belgio, di chiudere qui la stagione. Block notes e matita a far di conto in caso di qualificazione alle Coppe o in caso di retrocessione: nel primo caso i vantaggi economici sono legati ai diritti Tv, al ranking, al marketing;  ma anche retrocedere può essere un vantaggio da quando il “paracadute” può rappresentare un vero e proprio affare. Il Brescia calcio fu acquistato da Massimo Cellino nell’agosto del 2017 per 6,5 milioni e oggi, in caso di retrocessione, atterrerebbe con 10 milioni di euro grazie al sistema congegnato dalla Lega per aiutare le squadre che, perdendo i diritti televisivi della Serie A, rischierebbero una grave crisi.

E’ il gioco delle parti che è  andato in scena sin da gennaio proprio nella terra più martoriata dalla “peste” moderna quando in Lombardia si lasciò che la “zona grigia” sostituisse la “zona rossa” per non fermare le grandi imprese. Il gioco delle parti anche nel calcio che non fermò un Juventus-Inter o un’Atalanta verso Lecce e poi a Valencia.