Sul portale Il Bianconero, Gianluca Minchiotti in un suo editoriale dopo la sconfitta con il Milan, ha analizzato i punti critici della gestione Sarri con troppi chiaroscuri nel percorso della Juventus. Dopo aver fatto cenno alla mancanza di “cattiveria” si è soffermato anche sulla panchina “corta” a sua disposizione. Oggi, la Gazzetta dello Sport mette a confronto le panchine di Gattuso e Sarri, o meglio il rendimento di chi subentra rispetto al “titolare” di giornata e scrive: “. In base al confronto tra la media voto dei titolari e dei subentranti, la squadra che ottiene dalle seconde linee un rendimento migliore è il Napoli mentre quella che peggiora di più è sorprendentemente la Juventus. Il Napoli di Gattuso vola perché l’alternanza di giocatori non peggiora il rendimento. Il confronto tra le medie voto dei titolari e delle riserve è abbastanza significativo per valutare l’apporto delle panchine.”
Tutti ricorderanno quando, incontrando la Juventus, si guardava la panchina bianconera dicendo che erano seduti 300 milioni mentre la panchina corta di Sarri nel Napoli condizionava gli obiettivi. Quest’anno, i bianconeri, mutato il direttore d’orchestra, possono percepire che la panchina sia corta, ma devono considerare che è il metodo-Sarri a impostare i titolarissimi. Già con i bianconeri ha allargato le maglie, ma certamente il clichè è quello. E tra i commenti a Sky Sport, nell’analisi dopo i sorteggi Champions, si andava a sottolineare la crescita caratteriale di Dybala accanto a Ronaldo sino a costruire reparto, salvo gelosie o ripicche del momento: ed ora quando manca Dybala o De Ligh in difesa, si può balbettare la poesia. Nessuno dimentica il Napoli delle sette bellezze quando teneva testa al Man City: poi Ghoulam a terra e la scoperta di un Mario Rui arrugginito che dopo anni tiene la sinistra in piedi con gli occhi del furore agonistico.
E allora Rino Gattuso, che pure si affida a titolarissimi “nascosti”, lascia spazio a tutta la rosa continuando in questo un discorso impostato da Carlo Ancelotti. E con la regola delle 5 sostituzioni il metodo-Gattuso può solo migliorare nell’intesa tra reparti e compagni, mentre per Sarri è un’ ulteriore prova da sforzo.
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