Ora non c’è più il dilemma Europa League o campionato: i russi più degli spagnoli hanno condannato il Napoli. Napoli – Spartak Mosca e Spartak Mosca-Napoli hanno costretto gli azzurri ai playoff con il Barcellona, e nella gara di ritorno è stato designato l’arbitro russo Karasev che ha interpretato il regolamento in modo personalissimo .
Così per Napoli – Barcellona dovrebbero essere scritti due capitoli diversi:
il primo ampiamente analizzato con durissime critiche, riguarda la partita persa del Napoli che è apparso inferiore in tutti i reparti e soprattutto per non essersi adeguato in tempo al pressing del Barcellona di alta qualità. Tutti i quotidiani sportivi e non sportivi hanno spiegato le ragioni del crollo degli azzurri che dopo 8 minuti hanno peccato per presunzione (?), per inesperienza (?), per superficialità (?) lasciando campo aperto al Barca che in due mosse ha fatto scacco matto. E già era dura. Dopo 5 minuti, altro harakiri e sotto di due gol. Una luce si accende al 23° e si spera che il Napoli capisca quello che vuol fare da grande. Invece allo scadere del tempo, arriva il terzo gol. Ma qui già era cominciato il secondo capitolo.
Capitolo direzione arbitrale
E in quella partita di andata al Camp Nou, per tanti soloni non giocata dal Napoli nel secondo tempo, c’è da sottolineare il placcaggio di Osimhen in area, sempre riportato soltanto dalla stampa spagnola.
Dunque, riassumendo: il Napoli in bambola subisce 2 gol; una reazione e segna l’1-2. Ter Stegen espulso; il Barca in 10, magari segna ma il Var annulla. Quale secondo tempo avrebbe giocato il Napoli?