Skip to content

Conte: “Saremo armati, deve esser chiaro a tutti”

E’ il solito Antonio Conte quello che ha parlato oggi, al secondo giorno di ritiro, alla conferenza inaugurale di Dimaro Folgarida e della stagione azzurra. Gli acquisti importanti già effettuati dal Napoli ( ad oggi Marianucci, De Bruyne, Noa Lang, Lucca e Beukema) e la loro disponibilità sin dai primi giorni di ritiro sono un inizio ma non sufficienti per Conte, che con il solito slogan ritoccato ‘amma faticà again’ non smette di ricordare di essere ancora un costruttore dopo un’annata disastrosa, ma che, “il club lo sa bene, siamo tutti d’accordo nel dire che il percorso continua, ma continua con uno Scudetto sul petto che è un bel vedere, fa parte della storia”.

E se l’arrivo di De Bruyne può rappresentare un punto di svolta per le ambizioni del Napoli, il tecnico leccese continua a sollecitare l’intervento della società sul mercato, ritenendo di dover aspettare i nuovi acquisti; facendo un confronto con l’ex Manchester City, “gli altri hanno del valore, vengono ad un’età diversa e per cercare di strutturare il Napoli non solo per il presente, ma anche per il futuro. Diamo tempo di ambientarsi, ci vorrà un po’ di tempo e siamo convinti che la strada intrapresa è di dare una struttura solida anche quando io andrò via tra 5, 7, 10 anni non lo so, ma chi arriverà troverà una struttura che funzionerà ancora ed è la cosa più bella per Napoli e per i tifosi”.

Non manca, tuttavia, un pizzico di orgoglio per aver ‘spodestato le big’, e rispetto alla condizione di favoriti, lo stesso Conte non si nasconde: “Abbiamo lo Scudetto sulla maglia, per definizione parte tra i favoriti o favorito, ma non ci dobbiamo sottrarre per timore o per nasconderci, abbiamo fatto tanto per quello Scudetto sulla maglia e deve essere stimolante l’annata. Tutti dovremo essere stimolati per capire come e quanto lo difenderemo, c’è un passato recente che non dobbiamo dimenticare, dalle cose negative come dissi bisogna trarre insegnamenti. Servirà umiltà, niente voli pindarici, il lavoro è la nostra forza. L’ambiente dovrà essere molto intelligente, si vince tutti o non si va da nessuna parte tutti, se si arriva decimi arriviamo tutti decimi non solo l’allenatore, il presidente o la squadra”.

Nessun obiettivo e nessuna pressione creata da ADL, e Conte non ha mancato di spendere parole di apprezzamento, anche per i lavori realizzati alle strutture di Dimaro; come apprezzata è stata la predisposizione di una rosa in vista del ritiro comunque composta non più da tanti ragazzi – come l’anno scorso – ma da giocatori dai quali cominciare a programmare le tante competizioni dell’anno prossimo, “perché non avremo una settimana e giorni precisi da dedicare al lavoro fisico e tattico, ma avremo meno tempo e quando hai tante competizioni devi sfruttare il momento, pure un momento dopo la partita, cercare di dare qualcosa a chi gioca meno, bisogna riuscire ad allenare tutti e la forza dell’anno scorso è stata questa e chi è entrato stava bene, merito a tutti i calciatori utilizzati di meno e che erano in perfetta forma, allenandosi al meglio nonostante lo spazio ridotto. Dovremo sfruttare qualsiasi tipo di spazio per allenare tutta la rosa.”

Quando hai tante competizioni non puoi fare il titolare ed il non titolare, ci sarà spazio per tutti perciò c’è esigenza di implementare una rosa non strutturata ed ancora oggi non è strutturata per tutte le competizioni; questo il messaggio chiaro lanciato da Conte, che ha già ben chiaro il ruolo di De Bruyne. Nessuna sorpresa tattica per l’inserimento di un campione come KDB, anzi; si aggiunge un interno di centrocampo che può essere adattato a trequartista, a conferma che il modulo di partenza sarà sempre il 4-3-3, ma che si lavorerà comunque ‘su più abiti’. D’altronde, come dichiarato dallo stesso Conte, “abbiamo quattro competizioni, non iniziamo a dire questo è titolare, questo è riserva, altrimenti è provincialismo, questo è fare le 4 competizioni, uno gioca, quella dopo va in panchina ed entra negli ultimi 20′. Siamo costruttivi altrimenti non capiamo lo spessore che vogliamo dare al Napoli”.

In Antonio Conte si avverte anche il desiderio di tornare a giocare in Champions e far bene, come anche ravvisato nelle sue parole: “Sarà stimolante tornare in Champions, se poi è rivolta a me, io le faccio una domanda, sa quante volte ho partecipato all’Europa io da quando alleno? Io ho fatto 6 anni in Europa, due con la Juventus, una col Tottenham, una col Chelsea e due con l’Inter, prendendo squadre in ricostruzione, che non facevano le coppe. Mi vengono chiesti i miracoli sempre, ma alcuni fatti non possono essere tralasciati, in Champions non puoi inventarti la vittoria, certo io devo avere pazienza e stare in un club più anni, ma ho lasciato strutture che si sono prese anche soddisfazioni. Se dovessi trovare una pecca da parte mia è non essere riuscito a stare in un club per tanti anni, avrei avuto tante partecipazioni, non solo 6 che sono davvero poche, poi se mi si chiede la vittoria col Man City che in 10 anni col miglior allenatore ne ha vinta 1, il Psg ha vinto l’anno scorso con quei giocatori, prima di dire certe cose meglio accertarsi, poi io sono il primo ad essere stimolato ma i parametri nostri, di tutte le italiane, è impari la lotta. Io guardo pure il mercato delle altre, si va a botta di 60-70-100mln, noi sappiamo chi siamo, siamo orgogliosi di chi siamo, ma sappiamo anche i nostri limiti, e gli incassi che abbiamo anche a livello di biglietteria, di diritti tv, sono un quarto di queste squadre che hanno possibilità diverse. Sedersi in pole position significa andare in quelle situazioni… noi dobbiamo essere orgogliosi e di dare il meglio dando fastidio come l’anno scorso, in tutte le competizioni. Saremo armati, deve essere chiaro a tutti”. Ed era il messaggio auspicato da tutti i tifosi del Napoli.

 

Comments (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su