
Da Varricchio ad Osimhen: i bomber del Napoli dell’era De Laurentiis (Parte 2)
Con l’arrivo di Benitez sulla panchina del Napoli iniziò la rivoluzione, Cavani andò via ed in azzurro arrivarono 3 nuovi bomber nel 2013: Higuain, Mertens e Zapata. Quest’ultimo deluse un po’ le aspettative e giocò 53 partite in due anni mettendo a segno 15 goal. Gli altri due hanno fatto la storia del Napoli.
Higuain è rimasto in azzurro per 3 anni, facendo impazzire il San Paolo in moltissime occasioni, giocando 146 partite e mettendo a segno 91 goal. Record su record per Gonzalo, che porta il club partenopeo alle vette della classifica della Serie A. Nella stagione 2015-2016 mette a segno uno storico record di goal: 36 reti in 35 partite, vincendo la classifica marcatori e superando il record assoluto in un singolo campionato italiano, fino ad allora detenuto da Nordahl nella stagione 1949-50, ed eguagliando inoltre quello di Rossetti che resisteva dal 1928-29, quando il campionato si disputava a più gironi. Il record sarà successivamente eguagliato da Ciro Immobile in questa stagione. Poi l’amara conclusione: il 26 luglio 2019 viene acquistato dall’acerrima rivale del Napoli, la Juventus, per la cifra mostre di 90 milioni di euro.
Nel 2013 dal PSV arriva anche un giovane ragazzo belga, Dries Mertens, pagato dal Napoli 9 milioni di euro. Non ci fu grande entusiasmo, il colpo non era di quelli clamorosi, e nessuno poteva immaginare che quel ragazzo avrebbe fatto la storia azzurra. Mertens ha giocato ad oggi 322 partite segnando 125 goal: diventando il miglior marcatore della storia del Napoli, eguagliando Hamsik contro il Barcellona in Champions e superandolo contro l’Inter in Coppa Italia. Una storia d’amore che sembrava stesse per terminare, fino a quando il folletto belga non ha deciso di legarsi a vita al Napoli, con tanto di video sui social in cui ha dichiarato il suo amore per la città e la sua gente.
Nel 2016, venduto Higuain, arrivò il suo erede: Arek Milik, pagato 32 milioni di euro. Il polacco non fece rimpiangere l’argentino, ma una serie di infortuni gli hanno fatto perdere fiducia e continuità nelle prestazioni, rendendolo ormai un separato in casa col Napoli. Nonostante ciò, in 4 anni ha giocato 122 partite e segnato 48 reti, risultando spesso decisivo.
Ed ecco Fernando Llorente, acquistato a parametro 0 nel 2019 per sopperire proprio agli infortuni di Milik. Ancelotti cercava una punta di peso da mettere a gara in corso quando il risultato lo richiedeva. Dopo un inizio positivo, data anche l’età, Llorente ha iniziato a calare di rendimento. Ha comunque giocato 24 partite mettendo a segno 4 reti.
Giungiamo a conclusione con gli attaccanti del Napoli del futuro: Petagna ed Osimhen. Petagna non è certo di restare in azzurro per la prossima stagione, ma il suo curriculum è comunque positivo: 141 partite in Serie A con 37 goal all’attivo, soprattutto nelle ultime due stagione giocate con la maglia della Spal.
Osimhen, l’acquisto più costoso della storia del Napoli, il bomber del futuro azzurro, ha sulle spalle grandi responsabilità: tutti si aspettano tanto da lui. Ha dalla sua parte anche la giovane età, ha 21 anni, e nell’ultima stagione al Lille ha giocato 38 partite mettendo a segno 18 goal, ma anche servendo 6 assist ai compagni. Scatto, dribbling e fantasia: queste sono le sue caratteristiche che potrebbero farlo entrare nella storia dei bomber del Napoli.
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