
De Laurentiis: “Insigne? Dipende da lui”
Nel corso di un forum presso il Centro Commerciale Jambo per la presentazione di una mostra fotografica su Maradona, è intervenuto il Presidente De Laurentiis in collegamento telefonico ricordando i 18 anni della sua esperienza iniziata “per caso” durante una vacanza a Capri, quando seppe del fallimento del Napoli. “non masticando nulla di calcio, anche se mio padre mi fece vedere quelle poche partite proprio del Napoli, contro il parere della mia famiglia ho provato a prendere questo pezzo di carta, credo per 37mln senza avere un calciatore e nulla, prendendomi in carico anche degli impiegati e così cominciai in C col campionato già iniziato. Di tempo ne è passato, 18 anni, pentimento nessuno”.
Ed oggi sono tanto diversi i problemi da affrontare: mercato, crisi economica, ingaggi: ed ecco la domanda delle domande: “Se Insigne fa altri 2 gol ti rovina il bilancio?” “E’ un prodotto del vivaio, Santoro che ora è tornato con noi, un napoletano che conosce il territorio, lo scovò tanti anni fa. Dipende da lui, se poi Insigne mi dice che si è stancato e non vuole relegarsi e girare l’Europa, sarà una sua decisione, non certo nostra”.
E i tifosi, divisi, attendono che il capitano decida di restare nella sua terra. Finora ha sbaragliato tutti e soprattutto la stampa straniera ha fatto giustizia di critiche troppo spesso ingenerose e di un modo miope di vedere il suo apporto in campo. Miope è stato il modo di giudicarlo negli anni quando Insigne ha fatto grandi i top player a cominciare da Cavani. La GdS allora così commentò : “Con l’attaccante uruguaiano Insigne ha giocato una sola stagione, 2012-13, la sua prima di ritorno dal prestito di Pescara, con Walter Mazzarri in panchina. Un’esperienza importante, che gli ha permesso di sommare 43 presenze e 5 gol anche se l’intesa sul campo con Cavani è stata spesso motivo di discussione tra i due. Il Matador pretendeva il pallone, sempre, anche quando un compagno, magari, era meglio piazzato per concludere. Una condizione che ha spesso penalizzato il giovane Lorenzo”. E così anche con Higuain, Insigne, “il piccoletto” che doveva aprire e servire. Oggi, a trent’anni si permette talvolta in surplus il famoso tiraggiro, ma retaggio del passato, torna sempre indietro in caso di pericolo e ha il senso della squadra.
“Il piccoletto” è diventato grande: De Laurentiis lo sa e gli ha teso una mano e anche due. Lorenzo ama la sua terra e potrebbe diventare il padrone di casa che accoglie i precari del calcio in eterno movimento. Intanto ha ancora “due” partite da giocare, l’11 luglio….
(Foto Tuttonapoli)
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