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De Laurentiis: ” La minaccia dell’art.17″

Ho dovuto cedere Kvaratskhelia, perché il suo procuratore minacciava di ricorrere all’articolo 17. Dopo la prima, formidabile stagione del georgiano ci siamo preoccupati subito di negoziare un rinnovo contrattuale, migliorando il suo stipendio e arrivando a offrirgli una cifra molto importante, perché era ovvio che il compenso limitato avrebbe attirato mezzo mondo pronto a fargli ponti d’oro”.

Così il presidente Aurelio De Laurentiis in un’intervista rilasciata a “7” del Corriere della Sera e di cui è stata diffusa un’anticipazione prima dell’uscita in edicola questa mattina, è tornato a quel momento che avrebbe potuto vanificare il percorso del Napoli che stava ‘dando tanto fastidio alle big’. Alla 20^ giornata, in conferenza stampa, Antonio Conte annunciò: “Kvaratskhelia ha chiesto di essere ceduto; personalmente provo una grande delusione. Sono stato sei mesi anche con lui a farlo sentire al centro del progetto. Devo fare un passo indietro perché non posso tenere con le catene chi non vuole rimanere”. Una pugnalata alle spalle con tanti soloni a voler colpevolizzare ADL per non aver rinnovato il contratto senza puntare il dito verso il georgiano che aveva altro nella mente. E il presidente, nell’intervista, spiega: Ma il suo procuratore, Mamuka Jugeli, aveva altri progetti per sé e per il calciatore. Voleva strappare a un altro club un’altissima commissione per lui, oltre a uno stipendio a doppia cifra per Kvara. Alla fine del secondo anno contrattuale c’è stato l’Europeo in Germania. Manna, Chiavelli ed io siamo volati a Düsseldorf per risolvere la questione, ma Mamuka ha continuato a prendere tempo sostenendo che Giuntoli gli avesse promesso dei soldi che non erano stati corrisposti. Bugia, non è stato difficile appurarlo. Avrei dovuto venderlo allora, il Psg aveva offerto più di 200 milioni di euro per il pacchetto Kvara-Osimhen. Ma avevo promesso a Conte di trattenerlo e non me la sono sentita. Con quei fondi, l’idea era di acquistare Gyokeres”.

Non è andata così, ma la forza del Napoli è stata quella di restare in perfetto equilibrio remando insieme dalla stessa parte. Kvara come Osimhen resteranno nella storia del Napoli soltanto due nomi legati a numeri. Poi tanta indifferenza.

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