La società calcio Napoli aveva avviato già dallo scorso anno un progetto di risanamento dei conti ma anche un obiettivo (qualificazione Champions) che consentisse poi il via alla rifondazione del Napoli. A tutt’oggi con la partenza di Manolas, Insigne, Ghoulam e Malcuit, il patron del Napoli può già contare su un risparmio di 30 milioni per il taglio agli stipendi. Tuttavia, accanto a questa politica economica si riesce a capire che si vuole costruire un Napoli competitivo che sappia affrontare anche la Champions League senza tremare. Luciano Spalletti ha le idee chiare se spinge Cristiano Giuntoli verso profili di spessore che pure non hanno raggiunto vetrine mondiali.
Kvaratskhelia e Olivera sono stati i primi colpi per sostituire Insigne e supportare Mario Rui da troppi anni solo al comando di quel ruolo. Ma è di questi giorni l’annuncio – non ancora ufficiale – di una trattativa molto avanzata per portare Gerard Deulofeu al Napoli. Anche questa trattativa rappresenta “il nuovo” per una società che aveva sempre privilegiato i giovani in proiezione plusvalenze: con Deulofeu, 28 anni finiti a marzo ed un contratto di 4 anni ma che rispetti il limite imposto dai conti, la società ha lanciato un segnale che vuole un giocatore di esperienza europea, che ben conosce il campionato italiano e che arriverebbe al Napoli con la qualifica di attaccante che sa svariare su tutto il fronte. In pratica sarebbe una sottopunta perfetta per Osimhen con libertà di lasciare, quando occorre, il posto a Mertens o Zielinski.
Un passo alla volta, il Napoli mette le pedine fisse, sapendo che fino al 1 settembre, chiusura del mercato, tutto può accadere. Ed ecco che la proposta all’Udinese del doppio colpo che porti a Napoli anche Beto in uno scambio con Petagna (più soldi), significa che il Napoli di Spalletti non tirerà indietro la gamba per affrontare campionato, Champions League e Coppa Italia senza ascoltare i consigli di Pierre de Coubertin