
Diego unisce: solo qualche voce controcorrente, mentre Mourinho piange e Ranieri abbandona la diretta
Incredibilmente, mentre non si riescono a contare le testimonianze di chi piange un Amico, vengono fuori espressioni e giudizi di piccoli censori che han fatto la propria fortuna con il fango per non scendere a livello di epiteti pur estremamente calzanti. Anche quello è un mestiere, che tracima scorie tossiche, da cui un’Italia che odia, accusa, si divide. E quanta invidia verso un Uomo che unisce ricchi, poveri, di destra, di sinistra, vecchi, giovani. In più questi personaggi dal colorito verdastro guardano a Napoli ancora per accusare, snobbare senza saper o voler leggere che le testimonianze vengono da tutti gli sportivi del mondo, da tutti gli artisti, da tutti gli scrittori, ed anche da uno Stato che attraverso le commoventi parole di Macron ha riconosciuto che un campione aveva lasciato la terra ma ne restava il mito.
Ed anche Josè Mourinho piange l’amico:” Non ci sono parole, mi dispiace molto. L’ho incontrato in 6-7 occasioni, seguì alcuni allenamenti a Madrid e Milano, poi in alcuni eventi FIFA. Mi dispiace non aver trascorso più tempo con lui. Sarà sempre quello che mi chiamava quando perdevo, non quando vincevo. Si faceva sentire sempre nei momenti peggiori, mi diceva che ero il migliore e di non preoccuparmi. Era una leggenda, mi mancherà”.
Massimo Ranieri aveva già anticipato in un’intervista a Repubblica il suo ritorno in tv previsto per giovedì 26 novembre, ma “Cercate di capire sono distrutto dal dolore. Ero a teatro e la notizia mi ha segato le gambe. Ho sperato fosse una fake news. Ora devo tornare a teatro e lo faccio con la morte nel cuore. Sapete che stasera al posto di Qui e adesso è stato deciso di mandare su Rai 3 il documentario su Maradona: è giusto che sia così, dare spazio a questo genio e campione. Abbiate pietà di me e scusatemi tanto”.
Si fa fatica a voltar pagina ma dal dolore al ricordo perché nulla si dimentichi. Così subito Stadio Diego Armando Maradona e Il regista Marco Risi intitolerà il suo film sul Pibe de Oro (il ragazzo d’oro) “La mano de Dios” e sterminate sono le produzioni su quello che è stato un calciatore e un’icona pop del Novecento. Diversi i tributi del regista Paolo Sorrentino e poi i film “Maradona” di Emir Kusturica, “Diego Maradona” di Asif Kapadia.
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