L’ultimo libro di Paquito Catanzaro, Due di Picche, è un esilarante trattato sull’arte della seduzione raccontata attraverso le vicende tragicomiche di tre intelligentissimi ragazzi poco più che ventenni i quali, loro malgrado, risultano completamente sfigati in amore. Tre nerd che improvvisamente decidono di affidarsi alle sagge ed esperte mani di uno dei più grandi seduttori del passato: Marco Valsecchi, divo (ormai decaduto) dei fotoromanzi, rubacuori dallo sguardo magnetico, tombeur de famme degli anni ’80, ancora in grado di esercitare l’antica arte della seduzione.
Da un lato, dunque, tre giovincelli ancora inesperti, che pur essendo ormai molto affermati professionalmente, sono delle vere e proprie schiappe con l’altro sesso, dall’altro lato lui, il divo per eccellenza, che però vive una situazione quotidiana ai limiti della miseria (tanto da essere costretto a farsi riconoscere nei bar per scroccare qualche caffè), perennemente alla rincorsa di un mondo del cinema e della televisione che sembra ormai averlo dimenticato e che, invece, si trova per caso a far da maestro a tre ragazzi single e bisognosi di qualche consiglio. Si perché la vecchia volpe conosce molto bene le armi di seduzione e dovrà insegnare a tre sbarbatelli il giusto metodo per un buon approccio e, soprattutto, fare in modo che non prendano il cosiddetto due di picche.
Quattro, dunque, i protagonisti di questo romanzo: Valsecchi, il maestro a pagamento di seduzione, Dante, ragazzo timido, che non riesce a farsi notare da Beatrice (guarda caso), Romualdo, balbuziente e timido, che rincorre Michelle, suo sogno d’estate. E Mirko, anche lui alle prese con due amori del passato mai dichiarati, Doriana, una giovane barista, e una seconda donna più grande di lui.
Riusciranno, dunque, i tre baldi giovani nella loro disperata impresa? Riuscirà Valsecchi nell’intento di cambiarne l’atteggiamento da sfigati? Questa è la costante domanda, il filo conduttore di un romanzo frizzante, dove l’autore ci fa ripercorrere con una piacevole leggerezza e con una scrittura dai dialoghi immediati e semplici le disavventure di tutti e quattro i protagonisti. Un testo ricco, tra l’altro, di riferimenti al mondo del cinema che chi ha vissuto gli Anni ’80 conosce molto bene. Un’opera che allieta ed intrattiene ma allo stesso tempo lascia una luce accesa sulle incertezze dell’essere umano fornendo suggerimenti preziosi da cogliere al volo, il romanzo semiserio per non essere single da utilizzare all’occorrenza anche nella realtà.
Da regalare assolutamente sotto l’albero.