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E i tifosi? Quelli non contano. Se fosse nata questa ‘cosa’ nessuno avrebbe più sofferto o gioito

Nessuno si è accorto che ieri sera  Verona-Fiorentina apriva  la 32esima giornata del campionato di Serie A che tutti sin da luglio, pensavano  fosse a rischio a causa del Covid-19. Oggi si giocheranno 7 partite e almeno tre squadre scenderanno in campo agguerrite per difendere il diritto di restare in Serie A. Giovedì  Roma, Atalanta, Napoli e Lazio si sfideranno con grinta per conquistare un posto in Champions.

Eppure  da oltre due giorni 12 magnati del debito hanno occupato ogni riga di un giornale, di facebook, di twitter: sono riusciti ad oscurare la pandemia e mettono a rischio la credibilità di questo campionato e degli obiettivi di ogni squadra.  I 12 debitori più potenti del calcio, che hanno ricevuto negli anni dall’Uefa e dalla Fifa tutti i confort possibili per  accumulare debiti su debiti, oggi sfidano proprio l’Uefa e la Fifa che devono fare i conti con i troppi errori commessi. Nella guerra dichiarata, i potenti procuratori che tanto hanno influito alla decadenza economica del calcio, restano saggiamente neutrali per tutelare  – dicono – gli interessi dei calciatori.

Le agenzie stampa sfornano novità al minuto per creare le postazioni: favorevoli, contrari;  temendo che molti contrari oggi, potrebbero cambiare schieramento domani. Alle spalle il potere del mondo arabo che ha preteso e ottenuto un mondiale; un mondo orientale guidato dalla Cina per ottenere il mondiale 2026. E, a rimorchio anche tanti “no “ di club figli del mondo orientale, che devono capire l’evoluzione della guerra. Sullo sfondo, la mini rivoluzione della Champions League varata “legalmente” che dovrebbe vedere la luce nel 2024: ovvero fra tre anni.

Eppure, tutto sembra già svanito come una nuvola spazzata via dal vento e la Superlega sembra già demodè pur se ora sarebbe importante capire le conseguenze “pratiche” di questa rivoluzione che ancora una volta ha tentato di destabilizzare un campionato molto instabile. Quali conseguenze? E i debiti? e il danaro promesso dal JPMorgan?

E i tifosi? Quanto hanno contato per i 12 nababbi del debito?

Quelli non contano. Se ne faranno una ragione. Per ora frignano, poi si adegueranno. Questo avranno detto Agnelli&Company: e il ragionamento non fa una piega perché i tifosi di oggi resteranno con lo sguardo al passato, mentre per il prossimo futuro cambierà la generazione di spettatori e il calcio diventerà , appunto, un ‘teatrino’ come direbbe Camilleri. Un assist, un gol come una battuta di un grande attore.

Passione, attesa, palpiti, emozioni, lacrime? Nel dimenticatoio. I sentimenti non fruttano quattrini, non sono finanziati da JP Morgan. E si potrà dire “buon divertimento” a chi si appresta a vedere Manchester – Liverpool o Real  Madrid-Juventus.  Scene di film per spettatori paganti che in tal modo non soffrono, non piangono. Ma neanche ridono perchè questi non sanno ridere che a pagamento.

Finchè c’è, il tifoso aspetta Napoli – Lazio o Rma-Atalanta e non per divertirsi, ma per soffrire sperando di gioire.

Ma che ne sanno i nababbi. 

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