Antonio Giua saltò un turno dopo aver diretto Napoli-Lecce in modo disastroso. Si disse che non si trattava di una sospensione punitiva ma un modo per far calmare le acque, ma il signor Antonio Giua anche dopo la lunga pausa del lockdown, ha ripreso da dove aveva lasciato. In quella partita Napoli-Lecce del febbraio scorso, Giua fu protagonista in negativo quando, con il Lecce in vantaggio 2-1 sugli azzurri, Milik viene sgambettato in area di rigore da Donati, e l’arbitro lo ammonisce per simulazione; il VAR Abisso richiama l’arbitro, che però resta della sua opinione e clamorosamente non va nemmeno a rivedere l’azione al monitor. Questa però non è l’unica partita particolarmente negativa dell’arbitro sardo. Infatti, Giua in questa stagione è stato molto contestato per il suo arbitraggio di Juventus-Genoa terminata 2-1. Infatti, l’arbitro sardo è stato bersaglio di numerose critiche per aver espulso Cassata e poi per aver concesso un rigore alla Juve al 94°, affossando così il Genoa che aveva disputato una grande partita. In entrambi gli episodi l’arbitro è stato accusato di essere troppo severo: l’espulsione di Cassata non c’era; il rigore per la Juve è stato troppo benevolo nonostante l’ingenuità di Sanabria fosse evidente.
L’arbitraggio di Parma-Napoli altro non è che la conferma di un arbitro della serie ” se lo conosci, lo eviti”. E ieri anche il vice-direttore di Rai Sport, Enrico Varriale, è intervenuto a gamba tesa e in tono canzonatorio ha scritto: “Secondo ko per il Napoli dopo il lockdown. In una partita che contava pochissimo 3 rigori e una conferma : Giua, il fischietto che ha diretto anche Juve-Bologna e Napoli-Lecce, è uno degli arbitri italiani più scarsi”.