
Figc, Lega, Asl: quali danni hanno prodotto?
“A parti invertite, con un Piemonte con alta curva contagi, l’ASL vi avesse fermato, che cosa avreste fatto? Sareste partiti? ” La domanda, in diretta a Sky Sport, è stata rivolta al presidente della Juventus, che ha prontamente risposto: “L’ASL Piemonte non ci avrebbe fermati perché noi osserviamo fedelmente il protocollo”.
Ma dopo tre giorni di caos è bene guardare avanti e in particolare attendere le conclusioni di un incontro importantissimo che si terrà in giornata tra il presidente della FIGC Gravina, il Ministro dello Sport Spadafora e il presidente della Lega Dal Pino: un confronto tra poteri che dovrà dare risposte certe dopo aver verificato che la normativa varata il 1° ottobre dopo due giorni di ‘travaglio’ non risponde alle tante possibilità e casistiche che questa pandemia può creare. Il primo punto che dovrà essere chiarito è il raccordo da creare tra il protocollo del CTS e le ASL regionali: questo vuoto legislativo ha creato il caos con una partita che si è conclusa al 45° con la sola presenza della Juventus.
La seconda questione, posta dalla Lega che ha precisato come non vi fossero impedimenti per lo svolgimento della gara, suggerisce alcune domande: “Se il Napoli avesse violato l’isolamento fiduciario per arrivare a Torino ignorando il diktat dell’ASL? Se i giocatori fossero stati arrestati?” E’ una questione determinante che deve trovare una risposta immediata perché la Lega ha invitato dei cittadini a violare la legge. E se capitasse a insegnanti? A medici? A infermieri?
La terza questione potrà anche riguardare la decisione che prenderà il giudice sportivo in ordine alla partita Juventus-Napoli: decidere un 3-0 a tavolino significa inficiare il campionato ancor più di quanto non lo sia già e innescare la miccia “legale” di ricorsi; decidere per l’annullamento della partita per giusta causa sarebbe un primo tentativo di buon senso in una vicenda che di buon senso non ne ha proprio considerato.
Ognuno chiuso nel proprio potere a picchettare l’altro o gli altri e nessuno ha rispettato i giocatori, l’allenatore, il medico, il magazziniere, il raccattapalle, l’inserviente e tutto il mondo che gira attorno a una palla. Nessuno ha rispettato i milioni di tifosi che aspettavano l’evento.
Nei giorni scorsi su “La Stampa” un interessante servizio “perché il Covid sta uccidendo il calcio italiano”, ricordava il record di debiti, il crollo dei ricavi, gli stadi vuoti, i tifosi annoiati davanti alla Tv, i calciatori svalutati. Da oggi c’è da aggiungere conflitto di poteri tra Figc, Lega, Asl.
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