
Fiorentina – NAPOLI 1 – 3, “Ubi maior minor cessat”
Al Franchi c’era un’attesa particolare per questa partita.
Spasmodica direi.
Da quelle parti ci vedono come il fumo per occhi.
E, mai come quest’anno, ci sono molte aspettative in casa viola.
In panca c’è la bestia nera Pioli che spesso e volentieri ci ha fatti dannare col suo insopportabile catenaccio.
Ma questo accadeva in un’altra vita.
E in un’altra dimensione.
Il Napoli è il Napoli, ha lo scudetto cucito sul petto, e chiarisce subito a tutti chi comanda.
Pronti via ed è immediato arrembaggio, con l’autorità di chi sa cosa vuole e come ottenerlo. Comuzzo stende Anguissa in maniera evidente in area, ed è rigore già al terzo minuto: se ne occupa il Maestro, mandando De Gea da una parte e il pallone dall’altra.
Poi tocca al nuovo arrivato Hojlund: filtrante di Spina, scatto per impossessarsi del pallone, protezione col corpo e sfera sul palo lungo sull’uscita del portiere.
Un gran gol, da attaccante consumato.
Il ragazzo possiede una fisicità imponente, numeri importanti ed ha solo 22 anni!
In poco più di un quarto d’ora dunque la pratica appare bella e archiviata.
Il Napoli però non si ferma, continua a schiacciare e dominare i padroni di casa aggredendoli e asfissiandoli in ogni zona del campo, e costringe De Gea a un superlavoro.
De Bruyne illumina con la sua immensa classe vestendo contemporaneamente i panni del play, della mezz’ala, del rifinitore: novello Padre Pio, sembra possedere il dono della bilocazione, lo si trova dappertutto.
Onnipresente.
Onnisciente.
Onnipotente.
Ma non era bollito?
Misteri della fede..
Secondo tempo.
Non cambia la Musica.
Sei minuti di gioco e gli Azzurri calano il tris con Beukema.
Poi i cambi.
E infine un quarto d’ora di pura illusione per i viola che trovano il gol della bandiera con Ranieri sugli sviluppi di un corner e una piccola indecisione di MilinKovic-Savic.
Non inganni la parte finale della gara, gli Azzurri hanno dato una chiara e sonora lezione di calcio agli avversari, e vanno assolti per il piccolo calo di tensione e concentrazione: giovedì prossimo si va a casa del City e voler risparmiare energie è umano e comprensibile.
Le pagelle:
6,5 a Milinkovic (nonostante l’indecisone sul gol subito) per il gioco con i piedi e l’autorità mostrata nelle uscite;
6,5 a Lobo, Politano, Buongiorno, Mc Tominay;
7 a Spina, Di Lorenzo, Beukema, Anguissa;
7,5 per De Bruyne e Hojlund;
8 ad Antonio Conte, che prepara perfettamente un match delicato e chiarisce subito, in conferenza, che non vuole più assistere a cali di concentazione…l’arte della perfezione.
Ci aspettavano per “vendicarsi” come aveva dichiarato Gosenz.
Per mangiarci come una pizza per dirla alla Kean.
Si erano preparati bene come ci aveva avvertiti Pioli.
Sapevano come ingabbiare i Fab four.
Sognare è gratis.
Poi arriva una secchiata d’acqua gelida e ti svegli.
Perché…
“Ubi maior minor cessat”
ForzaNapoliSempredavvero
a cura di Gennaro Montefusco

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