Contropiede Azzurro

Giovedì per tornare a correre; arriva il Rijeka e il Napoli non può sbagliare

RIJEKA, CROATIA - NOVEMBER 05: Player of SSC Napoli Matteo Politano, Fabian Ruiz and Dries Mertens celerates after scoring the goal during the UEFA Europa League Group F stage match between HNK Rijeka and SSC Napoli at Stadion HNK Rijeka on November 5, 2020 in Rijeka, Croatia. (Photo by Goran Stanzl/Pixsell/MB Media/Getty Images)

Bisogna smaltire in fretta la sconfitta con il Milan per ripartire con serena consapevolezza. Bisogna chiarire, nel chiuso degli spogliatoi, atteggiamenti che hanno creato malumori.  Giovedì torna  l’Europa League e il Napoli riceverà il Rijeka piegato nella gara d’andata  per 1-2. Di quella partita è bene resti il ricordo soltanto del risultato dopo una prestazione da incubo soprattutto nel primo tempo definito “imbarazzante” per non dire di peggio. Giovedì ripartiranno a pari punti Napoli, Az Alkmaar e Real Sociedad tutte a quota 6 ma l’Az e la Real, a differenza del Napoli, scenderanno in campo in piena fiducia avendo vinto entrambe. La Real Sociedad resta saldamente in vetta nella Liga con 23 punti in 10 partite e l’Az Alkmaar è terza in classifica con 14 punti in 8 partite. Il Rijeka invece combatte con il Covid e ha ottenuto dalla Federcalcio croata il rinvio (non il 3-0 a tavolino)  del match in programma domenica per l’alto numero di contagio registrato negli ultimi giorni. Quindi arriveranno mercoledì pomeriggio a Napoli dopo 15 giorni di riposo.

Non sarà facile per Gattuso tornare in campo dopo la partita di domenica sera: forse per la prima volta sono state messe in discussione le sue scelte di eccesso di zelo. L’altalenante rendimento è una caratteristica del Napoli cui è bene imparare a convivere, ma anche l’altalenante visione di gioco di Gattuso fa il paio con il dna del Napoli. A dicembre iniziò un duro lavoro di recupero del gruppo con il solo obiettivo di salvare il salvabile; poi il lockdown che si è rivelata una pausa salutare per eliminare le tossine; infine il ritorno in campo con una squadra arroccata in difesa pronta a ghermire l’avversario con volate improvvise. Il resto, dopo la conquista della Coppa Italia,  è stato un trascinarsi fino alla fine del campionato al quale non si doveva chiedere altro.

Con Osimhen altra storia; con Bakayoko la perfezione del puzzle: ma a che prezzo?    Prima dell’incontro con il Milan, Mauro Suma nel suo editoriale per Milanonws, scrisse:” Rino dà così tutto se stesso nella preparazione della partita, che a volte non riesce a cambiarne i contorni a gara in corso. Se il Milan sarà bravo ad aprire questa piccolissima fessura, potrà sperare di uscire da Napoli, finalmente, dopo dieci anni, con qualcosa fra le mani. “ E il Milan è riuscito nell’impresa mentre Gattuso non ha voluto mutare o almeno tentare di mutare il volto della partita.  Bakayoko che è l’ago del compasso, al 17° è stato (molto ingiustamente) ammonito; in avanti  non giocava Osimhen; in porta Meret non aiutava nella costruzione; Koulibaly soffriva il mal d’Africa e un po’ tutti avevano nelle gambe la fatica delle nazionali. Perché sono stati attesi gli eventi senza intervenire?

Comunque una sconfitta ci sta, non è il caso di entrare nel tunnel delle altalene del tifo depresso, ma il Napoli, al di là della vittoria contro l’Atalanta ha sempre mostrato qualcosa di incompiuto. Al di là del coltello tra i denti, del veleno delle giocate, della cazzimma al momento giusto e del furore agonistico, una gestione tattica ordinata aiuterebbe quanto l’impeto.