L’amministratore delegato giallorosso Guido Fienga è stato condannato dal Tribunale Nazionale Federale all’inibizione per 30 giorni, per il mancato rispetto del protocollo anti-Covid in occasione di Napoli-Roma dello scorso luglio. Squalifica di 20 giorni anche per il medico Massimo Manara.
Dopo il 3-0 a tavolino nell’esordio contro il Verona, il braccio di ferro con il Napoli e la Juventus per l’intrigo Dzeko-Milik, la nuova proprietà, alle prese con i problemi di bilancio, deve ora affrontare l’ultima grana della condanna all’inibizione di Fienga per 30 giorni. La condanna, quasi passata sotto traccia, è arrivata per il mancato rispetto del procotollo sanitario Covid dei giallorossi in occasione della gara giocata al San Paolo di Napoli lo scorso agosto. La Roma – come ha ribadito anche Il Tempo, – si rifiutò di mandare a sedere in tribuna una parte dei calciatori convocati e tale rifiuto provocò una lite furibonda con i dirigenti partenopei e l’esposto del Napoli che ha portato al deferimento e alla condanna di oggi, che include anche il pagamento di una sanzione di 7mila euro a carico della Roma.
Tale condanna comporta che l’amministratore delegato non potrà accedere al campo e agli spogliatoi durante le partite, ma soprattutto non potrà rappresentare la società nelle trattative di mercato: ciò, in una società che non ha ancora un direttore sportivo.
L’inchiesta comunque non è conclusa perché nella lite scoppiata per il rifiuto alle norme anticovid da parte della dirigenza giallorossa, alcuni tesserati del Napoli avrebbero rivolto insulti che non sono stati sentiti dall’arbitro dell’incontro Gianluca Rocchi e pertanto, l’inchiesta prosegue.