
I colossi delle società di investimento vogliono i diritti della Serie A
La guerra dei club contro Sky sui diritti tv della Serie A non sembra destinata a finire presto; contro il colosso delle telecomunicazioni è stato emesso un decreto ingiuntivo presentato a causa del mancato pagamento dell’ultima rata per i diritti di questa stagione (131 milioni). Nelle scorse ore Sky ha chiesto ancora una revisione dei conti e uno sconto, avanzando l’ipotesi di una presunta svalutazione del prodotto dopo la recente compressione del campionato. La proposta è stata però rigettata dai vertici della Lega, che ora aspettano dal tribunale di Milano la provvisoria esecutività del decreto ingiuntivo (40 giorni di tempo per provvedere al pagamento); se dovesse arrivare, Sky si ritroverebbe così senza segnale a partire dal 12 luglio: ovvero da quando il campionato entrerebbe nel vivo con le ultime sei giornate.
Nell’ultima assemblea la Lega di Seria A ha dato mandato al presidente Dal Pino di cominciare a trattare con i fondi d’investimento che hanno manifestato il loro interesse per i diritti tv a partire dal 2021. Nella corsa ai diritti tv della Serie A si sarebbe aggiunto anche il gruppo Fsi guidato da Maurizio Tamagnini ; lo riporta Il Sole 24 Ore, spiegando che Fsi si sarebbe accordato per presentare un’offerta congiunta insieme ad Advent International– socierà di private equity statunitense. Due mesi fa il gruppo CVC Capital Partner– altro colosso del private equità britannico- è infatti arrivato a formulare una proposta da 2,2 miliardi per il 20% dei diritti tv della Serie A per i prossimi dieci anni; a quel punto è nato un processo competitivo e altri fondi internazionali si sono aggiunti, tra questi Bain Capital, General Atlantic, Tpg, Apollo.
Proprio Advent – aggiunge Il Sole 24 Ore – avrebbe le carte in regola per fare un’offerta su un settore che conosce molto bene, visto che è stato attivo nei diritti tv negli USA: il gruppo Fsi fornisce un elemento di italianità alla cordata.
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