
Il Brescia di Lopez sulla strada del Napoli
Sedici punti dopo ventiquattro giornate, solo quattro vittorie e ben sedici sconfitte. La salvezza è distante sette lunghezze, ma il Brescia sembra essere impantanato nei bassifondi della classifica. Sono arrivati infatti solo due punti nelle ultime 5. D’altronde la differenza reti di -23 parla chiaro. Direttamente dall’Uruguay è arrivato l’ex tecnico del Cagliari Diego Lopez, per cercare di risollevare le sorti delle rondinelle.
Lo stile di gioco. Lopez non ha stravolto il modo di giocare della squadra. La rosa del Brescia, d’altronde, non è adatta al suo modulo preferito, il 3-5-2. Il 4-3-1-2 è ancora il modulo preferito dei lombardi, che in fase difensiva diventa 4-5-1. Nella difesa a quattro spicca il giovane Cistana, ventiduenne proprio di Brescia già in odore di convocazione in nazionale. Nazionale maggiore nella quale ha già esordito il vero e proprio leader tecnico della squadra, Sandro Tonali. Classe 2000, Tonali è un mix di tecnica ed aggressività, ed è coadiuvato a centrocampo dalle mezzali Bisoli e Dessena. Uno tra Spalek, Zmrhal e Bjarnason agirà da trequartista contro gli azzurri, mentre in attacco Donnarumma e Torregrossa si giocano un posto al fianco di Balotelli (Ayé è squalificato).
I punti deboli. Il Brescia è 18° per numero di gol fatti e 19° per gol subiti. La rosa è stata costruita per la salvezza, nonostante delle buone individualità. Balotelli doveva rappresentare la scommessa vincente, ma al momento non ha ripagato l’investimento. Ciò nonostante, resta una squadra compatta e aggressiva, come dimostrato nell’ultima partita a Torino contro la Juventus: il gol di Dybala con conseguente espulsione di Ayé non ha minato le certezze degli ospiti.
Sarà una sfida da prendere con le pinze per gli azzurri: gli avversari non hanno nulla da perdere, giocheranno in un ambiente infuocato, e dal punto di vista mentale occorre evitare di pensare al Barcellona. Un vero e proprio esame di maturità per Gattuso e i suoi.
Claudio Urciuolo
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