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Il campanilismo ai tempi del Coronavirus: è scontro tra Avellino e Salerno

Una notte di straordinaria follia, che in tempi come questi, può costare molto caro a tutto il territorio regionale. L’ultimo sabato sera nella movida di Avellino potrà avere strascichi importanti a tutti i livelli: Infatti, gli agenti della Digos irpina hanno acquisito le immagini dei video che ritraggono il sindaco, del capoluogo, Gianluca Festa in via De Conciliis, cuore pulsante della movida cittadina, all’ombra del monte Partenio, circondato da decine di giovani che, in barba ad ogni distanziamento e regola anti-contagio da covid, ha fatto baldoria.

Selfie, abbracci, distanze troppo ravvicinate e cori, tanti cori all’indirizzo dei “rivali” di Salerno e del governatore Vincenzo De Luca. Messaggi davvero poco edificanti che, uniti alle immagini di una folla gremita, in un momento d’emergenza sanitaria, hanno lasciato il segno. E che finiranno anche nelle mani del Prefetto di Avellino, Paola Spena, che valuterà provvedimenti anche per il sindaco irpino: la posizione di Festa sarà verificata dagli investigatori che presenteranno un’informativa sia alla Procura di Avellino per i risvolti penali che alla Prefettura per possibili decisioni forti.

Pensavamo di averle viste e ascoltate tutte. Non avremmo mai immaginato che un sindaco, cioè un’istituzione pubblica, arrivasse ad oltrepassare il limite dopo oltre due mesi e mezzo nei quali abbiano conosciuto la fragilità esistenziale di ogni uomo nel tempo della presunta onniscienza e onnipotenza umana. Il primo cittadino di Avellino ha sfruttato il campanilismo più becero, ha degradato la funzione istituzionale e ha offeso una identità regionale che, nei tempi della pandemia, aveva fatto riconoscere tutti nelle istituzioni come guida perfino da poter rivendicare rispetto ad altre regioni italiane, incerte e sbilenche nel governo dell’emergenza inaspettata.

I tentativi di giustificare l’accaduto, da parte del suo promotore, sono ancora peggiori dell’interpretazione stessa, perché dimostrano che evidentemente quel senso di irresponsabilità, maturato nella notte dove i giovani amano sognare ad occhi aperti dopo una bevuta, non era figlio del caso. La dimensione dell’autogol, a proposito di calcio, Festa la scopre nella reazione dei suoi stessi concittadini con una valanga di dissenso registrato nella giornata di ieri. Sarebbe bastato scusarsi. Non diciamo di dimettersi, perché in Italia mai nessuno lascia la poltrona. Soprattutto quando non si è consapevoli che non è la sedia che fa l’uomo.

Francesco Ferrara

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