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Il caos tamponi Lazio: in discussione la credibilità del sistema dei controlli

Il big match di domenica sarà Lazio – Juventus, una sfida che va al di là dell’aspetto tecnico, considerando il caos tamponi in casa Lazio. Indagini e sentenze all’ordine del giorno con Inzaghi che attende gli ultimi test per capire se potrà schierare Strakosha, Leiva e Immobile. La società, stando ai parametri del protocollo del campionato, è sicura di poterli utilizzare ma Inzaghi pensa anche ai possibili sostituti: Reina, Parolo e Muriqi. In dubbio anche Luis Alberto che ieri ha comunicato di essere tornato negativo ma non si allena da due settimane e dunque partirà dalla panchina. Ma la vera sorpresa è stata quella di Lotito che ha fatto svolgere i tamponi ad alcuni dei giocatori fermi, tra cui Luis Alberto. Lotito avrebbe spiazzato tutti (e anche l’UEFA) per opporre il risultato di un terzo laboratorio rispetto a Futura di Avellino e il Synlab di Firenze.  Da questi test presso il Campus Biomedico di Roma sono risultati  tre positività: ora il Campus dovrà comunicare tutto alla Asl, per rintracciare i contatti stretti dei calciatori interessati. Ma la telenovela non è finita perchè alle ore 20 circa – la notizia clamorosa –  con l’arrivo degli esiti dei tamponi da Avellino, risultati tutti negativi.

Non si tratta soltanto di accertare una violazione della Lazio al protocollo, che comporterebbe sanzioni molto severe: la questione, molto più ampia, può mettere in discussione la credibilità di tutto il sistema dei controlli su cui si sono basati i vertici del calcio italiano, così la Procura della Figc cerca di ricostruire il nesso tra il laboratorio UEFA (Svizzera) con quello di Avellino e la Lega tenta di centralizzare i controlli per tutta la serie A.

Da districare un pasticcio non da poco con la prima positività di Immobile il 26 ottobre che salta la trasferta a Bruges poi rientra con il Torino per la negatività emersa. Un gran pasticcio. Intanto Immobile, questa mattina, non si  allenato.

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