
Il furioso, Antonio, il furioso Zhang: l’Inter fuori dall’Europa
Acque agitate, anzi agitatissime in casa Inter, fuori dall’Europa e con una squadra ancora da decifrare. Furore in Antonio Conte che non si vede nei nerazzurri, monotoni, prevedibili, lenti, macchinosi. Zhang ordine, “ora lo scudetto”. Non avrà distrazioni infrasettimanali e si potrà concentrare solo sul campionato, poi i conti si faranno a fine anno. Antonio Conte sbrana chi lo critica e Zang non può metterlo alla porta per un ingaggio da nababbo. Su calciomercato.com, si legge: “Non è bastato il gran lavoro di diplomazia, a Milano si respira chiarissima una cosa: Antonio Conte non è più il condottiero dell’Inter. Il rapporto si è rotto, l’ambiente è saturo, in chimica si parlerebbe di ottetto raggiunto. La sensazione è dominante, la serenità abita da un’altra parte, sicuramente non tra viale della Liberazione e Appiano Gentile, dove invece si respira aria pesante. Conte non ne parla esplicitamente, di fronte alle telecamere ha sempre promosso il progetto, ma le rimostranze del pubblico sui social sono lampanti e lasceranno il segno anche dentro di lui. E non si commetta l’errore di sottovalutare questa frangia di sostenitori, perché in tempo di Covid valgono tanto quanto una tribuna piena allo stadio. Anzi, probabilmente Conte è ancora al suo posto proprio perché San Siro non può ospitare pubblico. Lippi e Mazzarri ne sanno qualcosa.”
E non soltanto Lippi e Mazzarri, l’Inter è sempre stata un mangiallenatori e qualcuno dovrebbe iniziare a chiedersi il perché. Un ambiente da snob che annienta ogni forma di progetto che preveda il gruppo e non le individualità. Ma Zhang, anche per la grave crisi economica ha deciso di andare avanti con Antonio Conte, seppur da separati in casa, e ha voluto ribadirlo proprio in un momento in cui “voci” parlavano di esonero.
Il danno economico, chiarisce calciomercato.com, causato dall’eliminazione ai gironi è ingente. L’Inter ha vinto una sola partita nella fase a gironi, dato che incide ulteriormente sui mancati ricavi (2,9 milioni per ogni vittoria, 0,9 per ogni pareggio e 9,5 milioni per la qualificazione). Viene da pensare che Zhang, non esonerando Conte a settembre nel tentativo di risparmiare soldi, alla fine ne abbia addirittura persi facendo il bilancio con i mancati introiti Champions. Certo, poi rimane il quesito: un altro allenatore avrebbe centrato l’obiettivo? Non lo sapremo mai, ma l’attuale percorso di Conte è fallimentare. Ha un solo modo per rifarsi: vincere il campionato, e questa volta la società non sarà più clemente come fatto finora.
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