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Il Milan di Pioli, il prossimo avversario degli azzurri

Il nodo Rebic, una difesa non proprio impenetrabile, tanta alternanza a centrocampo. Prima del lockdown, il Milan era ancora un cantiere, e Pioli sembrava non essere in grado di dare alla squadra un’identità precisa. Da qualche mese, tuttavia, il tecnico ha trovato la quadratura del cerchio. Il merito è soprattutto di Ibrahimovic (arrivato a gennaio). Lo svedese ha infatti apportato fisicità ed intelligenza tattica in un reparto, fino a quel momento, piuttosto sterile. Ma non va sottavalutato il ritrovato fiuto del gol di Ante Rebic, che grazie ad uno strepitoso 2020 è arrivato in doppia cifra.

Il Milan, pur avendo cominciato il campionato con il 4-3-3, adesso predilige due mediani fisici (Bennacer e Kessie) in mezzo al campo. Pioli ha a disposizione una completa batteria di trequartisti, abili a giocare sulle fasce ed all’occorrenza ad inserirsi. In questo modo, Calhanoglu, Bonaventura e Paquetà possono darsi spesso il cambio, e risultare decisivi nei minuti finali. Al di là degli aspetti tattici, il Diavolo sembra aver conquistato fiducia nei propri mezzi. Nelle ultime 5 partite, al netto di un mezzo passo falso contro la SPAL (2-2), ha battuto Roma, Lazio e Juventus.

Un avversario in fiducia e da non sottovalutare. Il Milan al momento è settimo, a soli due punti dal Napoli.

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