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Il mondo del calcio: l’ebbrezza del costo zero

Erano moto attese le decisioni che sarebbero state prese ieri in seno al Consiglio di Lega circa il rinvio di Genoa-Torino: nulla di fatto e quindi in giornata, nuovo vertice per sapere se il rinvio chiesto anche da Preziosi, sarà accordato. Un verdetto complicato perché da una parte Lega e Figc vorrebbero far giocare il match seguendo le direttive Uefa (per cui bastano 13 giocatori disponibili, compreso un portiere) mentre dall’altra il Genoa vorrebbe il rinvio considerando che i rossoblù martedì e venerdì non hanno potuto allenarsi. La decisione che scaturirà farà da battistrada a tutto il campionato che dovrà affrontare questo ospite indesiderato di nome covid.

Ormai tutti i nodi  vengono al pettine e se il buon senso porterebbe a pensare che bloccare il campionato sarebbe la giusta soluzione, l’ex presidente della Figc Tavecchio dice che una decisione simile porterebbe alla fine del calcio. Il grande, vero problema è oggi quello economico, come per tutte le industrie e Mario Sconcerti a Calciomercato.com, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito:  “La Juve si sta accorgendo delle pessime abitudini dei grandi, imprigionare i giocatori con ingaggi che nessun altro pagherebbe mai. Per esempio Khedira, Duglas Costa, Rugani, Bernardeschi, ma si può parlare di Rabiot, Eriksen, Sanchez Nainggolan e naturalmente Conte, che può agitarsi quanto vuole ma è schiavo dei suoi 45milioni d’ingaggio. Si possono pagare ingaggi eccellenti ormai a pochi giocatori al mondo. Il Covid ha svalutato il prezzo medio del 35% e gli ingaggi si sono dimezzati. Cavani a costo zero è un’estate intera che cerca una società capace di dargli i suoi 10 milioni d’ingaggio. Non ci sono notizie sui 7.5 di Mandzukic. E’ l’ebbrezza del costo zero. Tu prendi il giocatore libero e puoi dargli un grande ingaggio. Ma appena non ti serve più, anche dopo un mese, è un macigno d’oro. Così gli allenatori. Sono fuori i migliori, Allegri, Sarri, Spalletti, tutti pagati per contratti da cui sono stati esonerati molto prima del tempo. E’ ora di tornare alla realtà, pagare solo per quel che si lavora. Accorciare i contratti. I soldi sono di tutti e non ne abbiamo più. Impariamo almeno a spenderli meglio”.

Per ora chi è dentro pretende ancora tutti i benefici, ma chi è fuori non intende rinunciare ad abbassare le pretese. Il proprio orticello e nulla più. Ancora un anno senza pubblico, con un calo per i diritti tv e di pubblicità e il mondo dorato diventerà un ricordo.

Il presidente del Bayern Herbert Hainer ha snocciolato nei dettagli l’effetto del Covid sui conti del club bavarese per quanto riguarda le entrate da stadio. “Non abbiamo spettatori allo stadio. Ciò significa che abbiamo meno ricavi”, ha spiegato l’ex ceo di Adidas ora vertice del Bayern.  “Più o meno perdiamo 4 milioni di euro tra ticketing e servizi da ristorante per ogni match casalingo. Inoltre generiamo meno merchandising allo stadio perché la gente non compra le magliette se non può venire l’Allianz Arena”. “Se sommiamo tutto ci sono venuti a mancare 100 milioni”.

Il Real Madrid a fronte di una perdita di introiti di 150 milioni ha incassato 100 milioni dalla vendita di promesse del calcio.

Il Barcellona nuota in un mare di debiti

Il Totthenam è in vetta nella classifica dei club più indebitati.

Ma i top player hanno saputo?

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