Contropiede Azzurro

Il Napoli all’assalto del Barcellona

Quattro vittorie nelle ultime 5 in campionato (nell’ultima Messi ha segnato un poker nel 5-0 all’Eibar), primo posto a +2 sul Real Madrid e + 12 sull’Atletico Madrid, miglior attacco e miglior differenza reti della Liga. Al di là dei numeri, è il solo nome a far paura agli avversari: Futbol Club Barcelona. Forse l’avversaria peggiore possibile per il Napoli, in una stagione nella quale altre big – come Real Madrid, Manchester City, Tottenham – sembrano aver perso un po’ del loro smalto. Il Barcellona invece ha stravinto il girone (14 punti, nessuna sconfitta) arrivando davanti a Borussia Dortmund, Inter e Slavia Praga, e ha un ruolino di marcia invidiabile in Liga.

Lo stile di gioco. Nonostante si presenti con un curriculum di tutto rispetto, poco più di un mese fa il club navigava in acque più burrascose. L’esonero di Valverde, arrivato dopo l’eliminazione dalla Supercoppa contro l’Atletico, rappresenta quasi un unicum per i catalani: l’ultimo esonero di un allenatore a stagione in corso risaliva infatti al 2003. Il nuovo allenatore Quique Setién arriva dopo due stagioni al Betis Siviglia. Miglior piazzamento: sesto posto. Setién non ha introdotto sostanziali novità allo schema del suo predecessore. Il Barcellona gioca con un classico 4-3-3. In difesa comanda ancora il senatore Gerard Piqué. A centrocampo il perno è Busquets, un metronomo incredibile per costanza e precisione. Le mezzali sono Rakitic, Arthur e De Jong, che non hanno certo bisogno di presentazioni. Nel trio offensivo trovano spazio Griezmann e Messi e, complice l’infortunio di Suarez, Vidal o Fati. Insomma, una rosa stellare con il giusto mix di giovani talenti e veterani navigati.

I punti deboli. Come ha annunciato Gattuso, al Napoli serviranno due partite perfette per avere la possibilità di passare il turno. Dovrà capitalizzare con cinismo le occasioni che inevitabilmente il Barcellona concederà, e cercare di non prendere gol al San Paolo. D’altronde, i catalani non hanno una difesa proprio impeccabile: in Liga, ben 5 squadre hanno subito meno gol. Ed in Champions, questa squadra ha dimostrato che fuori casa non rende come tra le mura amiche. L’impresa è riuscita a Roma e Liverpool in anni recenti, che hanno ribaltato un largo svantaggio. Sognare è lecito. Dare tutto, dev’essere l’unico obiettivo.

 

Claudio Urciuolo