
Il Napoli del futuro punta sui giovani
In un intervento a Radio Kiss Kiss, Ciro Venerato ha parlato del nuovo progetto del Napoli che intende abbassare il tetto ingaggi. Non arriveranno più calciatori da 3 milioni di stipendio l’anno e si punterà ai giovani: “Non c’è speranza di vedere un Nainggolan o un Calhanoglu, sarà impossibile vedere calciatori da grandi stipendi e con età avanzata al Napoli”
Il Presidente De Laurentiis non si smentisce e aggiusta appena il tiro in un momento in cui tutti i più blasonati club europei vivono un momento di grande crisi. In pratica la conseguenza economica della pandemia nell’industria calcio, gli consente di perseguire sulla strada del rigore con obiettivi sempre limpidi.
Dal punto di vista economico, basterebbe riflettere sui mancati introiti di tutti i club e sulla crisi che ha investito finanche società come il Real Madrid che ha proposto ai giocatori della prima squadra un taglio dei salari compreso tra il 10 e il 15%, per far fronte al calo degli introiti dovuto alla crisi portata dall’emergenza Coronavirus.
Ma proprio questa crisi economica restituisce a De Laurentiis la legittimità della sua politica societaria che ha sempre mirato ai giovani piuttosto che ai fenomeni sul mercato. Già Mazzarri all’epoca aveva espresso critiche al presidente che non acquistava giocatori esperti di cartello: e De Laurentiis ha seguito sempre la sua strada con poche eccezioni, ultima in ordine di tempo Victor Osimhen.
In questo campionato almeno tre squadre al vertice dipendono da grandissimi campioni: il Milan da Ibra, la Juventus da Ronaldo e l’Inter da Lukaku. Uno sguardo ad altre realtà per vedere una Fiorentina che aspetta Ribery che sia al top; il Genoa che aspetta le giocate di Pandev; la Sampdoria che si affida alle magie di Quagliarella.
La piazza di Napoli sarebbe stata ben felice se a gennaio 2020 il Napoli avesse messo i tappeti rossi per l’ingresso di Ibra, ma De Laurentiis segue la sua filosofia nel voler costruire e al momento giusto inserire nuovi giocatori. Sedici anni costruiti con questa politica che hanno reso il Napoli una realtà europea consolidata che resta tra le prime 20 del Ranking.
Così non stupisca l’addio di Callejon che, con le lacrime agli occhi ha lasciato Napoli per arrivare in una squadra mal costruita dove guadagna molto meno che a Napoli. Non stupisca che il Napoli si sia messo ‘ a muro’ e non voglia rinnovare il contrato di Hysaj che mira ad un aumento. Mertens, diversamente dopo aver a lungo pensato avrà detto “questa è la mia America”.
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