
Il Napoli ha quel qualcosa in più
Ma il Napoli ha un quel qualcosa in più da inizio campionato, soltanto oscurato da una sequenza di infortuni. E ora viene il bello, con una squadra che può contare sulla qualità, sull’armonia, sul’unità e ancor più sulla flessibilità. Lazio-Napoli è stata la partita del confronto tra due mentalità di gioco: da un lato Maurizio Sarri che pur arrancando con il suo sarrismo, dopo 6 mesi è riuscito a trasmettere il suo credo, unico e rigido; dall’altra parte Luciano Spalletti che ha cambiato la partita nel secondo tempo con l’inserimento di Elmas che ha restituito la verticalizzazione prendendo in mano il pallino del gioco tenuto dalla Lazio che dominava a centrocampo per un Demme prevedibile e un Fabian in giornata ombrosa…fino al gol del campione qual è.
Due giorni di relax per ritrovarsi ieri all’SSC Napoli Konami Training Center con il morale alle stelle e la serenità per preparare il match contro il Milan domenica alle 20,45 in un Maradona al gran completo.
Dopo trentaquattro anni si vuol ricordare un 1° maggio dell’88 quando il Milan arrivò al San Paolo in una delle giornate più nere del Napoli. Uno stadio più che pieno dove bisognava limitare anche il respiro per uno spazio che non c’era; un corteo che era sfilato a piedi dalle 10 del mattino da ogni quartiere per spingere il Napoli verso il secondo scudetto.
Quest’anno è tutta un’altra storia perché il Napoli è un club di statura europea con 15 anni alle spalle di esperienza ad alta quota guidata da un passionale com’è Spalletti che deve rendere conto ad un presidente oculato che non fa debiti.
Un’altra storia che chiede però il pubblico di allora; quel clima infuocato di tifosi che spingano la squadra senza smettere di incoraggiare gli azzurri, subissando di fischi gli avversari. Solo gli avversari.
Ancora 4 giorni per godere l’attesa di una partita “non decisiva”perché altre 10 ne seguiranno, ma che potrebbe mettere le radici di quel che sarà. Ma il Napoli ha un qualcosa in più.
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