Contropiede Azzurro

Il Napoli risponde a Gattuso dopo cinque minuti di spensieratezza

Genoa – Napoli 1 – 2

Non era facile vincere contro una squadra di rango che gioca per non retrocedere, ma il Napoli ha voluto ribadire che è una delle due squadre più in forma del campionato. Un primo tempo dominato dagli azzurri con un possesso palla (73%) di qualità dove erano evidenti i 21 punti di differenza in classifica; eppure su questo punto si è soffermato Rino Gattuso ai microfoni di Sky Sport: ““Questa squadra è fatta da grandi giocatori, molti giovani che possono diventare ancora più forti, ma bisogna considerare che siamo a -12 e non possiamo avere tutto questo svantaggio a questo punto della stagione. Dobbiamo crescere di mentalità, fare le cose in un certo modo, perché abbiamo le qualità, ma solo con la tecnica non si va da nessuna parte e dobbiamo alzare l’asticella di quella mentale e come si tiene in campo“. Batte e ribatte Gattuso sull’unico obiettivo che può mutare il futuro del Napoli, ovvero una mentalità vincente che non deve conoscere ‘alti e bassi’. I momenti di calo in una gara devono essere gestiti ma non si deve spegnere la luce.

E allora, la vittoria del Napoli sul campo del Genoa è anche una scommessa di spogliatoio, quasi una risposta a Gattuso, per dire “ci siamo”. Avessero gli azzurri perduta questa gara si sarebbe incrinato quel rapporto di fiducia che si è instaurato tra il tecnico e l’intera rosa.  Invece, ancora una volta, pur con le gambe pesanti, hanno reagito alla grande. Il ‘bello’ di questo nuovo Napoli è l’aver ritrovato il palleggio non fine a se stesso ma sempre finalizzato alla conclusione. Manca, è vero, ancora la lucidità sotto rete che avrebbe consentito al Napoli di finire il primo tempo per 3-0, ma in questo strano pezzo di campionato che si gioca ogni tre giorni, cercare la perfezione nella mente e nelle gambe è come tendere all’utopia.

Trovare i protagonisti di quest’ennesima prestazione positiva del Napoli è impossibile: Genoa-Napoli, come tante altre partite è stato un film neorealista dove tutti gli attori partecipano ad un effetto reale di partecipazione corale: Mario Rui ogni giorno di più, esprime con gli occhi il furore; Hysaj corre sulla fascia e torna indietro obbedendo alle necessità senza dimenticare di servire i compagni; Lobotka ha rischiato di segnare servendo la linea d’attacco; Elmas, in credito anche oggi con la dea bendatissima, meritava il gol; Politano che non è dotato di gran classe, tenta con testardaggine di occupare la posizione di Callejon; Lozano che ha trovato finalmente la sua squadra e mette il sigillo; e poi c’è il capitano, ogni giorno più capitano. Il Napoli è diventato cosa di famiglia: Insigne era stanchissimo ma è stato il miglior difensore azzurro. Quasi da fermo smistava, toccava, arrivava sulla palla fino a dire : “Ciro, vai, è tua”. E contro il Genoa, non era il miglior Ciro, se, passando ha spento la luce mandando la palla in angolo, da cui il pareggio. Un attimo, uno scherzo ma un grande amico che ha voluto ‘salutare’ Josè a modo suo: “Sette anni insieme. Non ci ha voluto lasciare soli: poteva andare a mare e invece è con noi”.

Il segreto del Napoli è fatto da piccoli segreti di uomini.

LEGGI ANCHE:

Osimhen, arriva la smentita dell’entourage: “I contatti con i club di Premier sono bugie”

La trattativa tra il Napoli e il Lille per Osimhen in azzurro è ai titoli di coda

Gli azzurri completeranno la preparazione a Castel di Sangro, dopo Dimaro