Ed è cominciata la partita con un Genoa aggressivo da caccia all’uomo: giocavano il tutto per tutto e per una quindicina di minuti avevano il pallino del gioco in mano. Il Napoli era emozionato e non lucido: non c’era l’attenzione alla partita ma a quel momento magico di Lorenzo condiviso dai suoi amici.
Il Genoa ha quindi tentato di sfruttare quel vuoto di concentrazione in cui è entrato anche Koulibaly, Rrahmani, Mario Rui e per un paio di volte avrebbe potuto guastare la festa del Napoli.
Ieri una vittoria del Genoa non avrebbe assicurato la Serie A ai liguri, ma una sconfitta del Napoli avrebbe gettato altra benzina ai tanti focolai di polemica degli ultimi giorni. Gruppetti di ultras con striscioni a ripetizione per avere foto sui social o quotidiani per il momento di gloria; il Presidente che dice, non dice, trasmette messaggi e messaggini che i giornali interpretano, evidenziano in modo diverso; il tecnico che rivendica il suo lavoro e quello dei “suoi” giocatori con accenti polemici.
Ma poi 50mila tifosi vanno oltre perché nessuno dimentichi che passerà De Laurentiis, Spalletti com’è passato Ferlaino o Sarri e il Napoli canta oi vita, oi vita mia…