Contropiede Azzurro

Il Procuratore Cantone : La Juventus sapeva delle indagini

L'avvocato e consigliere d'amministrazione e coordinatore legale della Juventus Michele Briamonte, Il Presidente della Juventus Andrea Agnelli e l' avvocato Luigi Chiappero durante la conferenza stampa indetta dalla societa' di calcio della Juventus riguardante l'assegnazione dello scudetto del 2006. Roma, 10 Agosto 2011. ANSA//SERENA CREMASCHI

Ciò che si supponeva, inizia a poggiare su una verità accertata. Si pensava che il club bianconero  fosse pienamente coinvolto, ma occorrevano le prove perché nello sviluppo della vicenda Suarez, la Juventus poteva dimostrare di aver lasciato il possibile affare Suarez per virare su Morata. Così vissero tutti felici e contenti. Problemi che restavano all’ Università di cui il club non era a conoscenza.

Invece il procuratore capo Raffaele Cantone, per 5 anni presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, ha messo nero su bianco scrivendo ciò che tutti sussurravano: “Sussistono fondati dubbi che i rappresentanti della Juve abbiano potuto avere contezza, nel lasso temporale dall’8 al 14 settembre, di questo procedimento e delle attività tecniche in corso”. Alla luce di queste considerazioni del Procuratore Cantone scritte insieme con i p.b. Abbritti e Mocetti, saranno rivisitate tutte le testimonianze acquisite come quella dell’avv Maria Turco a colloquio con il d.g. dell’Università Simone Olivieri; e anche dell’avv. Chiappero quando fa riferimento all’impossibilità rappresentata dal ministero dell’Interno di definire la procedura di rilascio della cittadinanza nei tempi previsti per il tesseramento di Suarez e la conseguente iscrizione nelle liste della Champions League, ossia entro il 6 ottobre.

Gli inquirenti, ricorda calciomercato.com, evidenziano al contrario come, in occasione del suo interrogatorio, il vice-prefetto Dinacci avesse precisato che “l’urgenza della pratica era stata evidenziata dai miei superiori”, svelando i tre o quattro colloqui in cui aveva spiegato a Chiappero che – superato lo scoglio dell’esame di italiano su cui s’era incagliata la vecchia pratica – si sarebbe potuto sollecitare il Consolato di Barcellona per accelerare i tempi della nuova. Come conferma il prefetto Rabuano: “L’ufficio in determinati casi può fare segnalazioni di urgenza dietro documentata richiesta, quindi la pratica poteva essere perfezionata anche a ottobre, salvo buon esito dell’attività degli uffici”. In pratica il procuratore è convinto che il comportamento dei dirigenti bianconeri abbiano ostacolato il lavoro di ricostruzione dei fatti.