Nella casse societarie del Real Madrid sono già arrivati 100 milioni di euro frutto di cessioni di calciatori cresciuti nel settore giovanile. In un’estate in cui si contano i danni conseguenti al coronavirus, tutti i maggiori club hanno dato impulso alle cessioni piuttosto che agli acquisti. Il Real Madrid però, a fronte di un danno calcolato intorno ai 150 milioni, ha già messo in cassa i due terzi del deficit rinunciando agli acquisti e sacrificando la “cantera”. Calcio e Finanza chiarisce: “Non tutti i 100 milioni sono arrivati da cessioni dirette. Per fare un esempio, la cessione del difensore Diego Llorente al Leeds da parte della Real Sociedad ha consentito alle Merengues – che detenevano il diritto di ricevere il 30% su una futura plusvalenza – di incassare 4,2 milioni sui 20 del trasferimento.
A ciò si aggiunge la cessione del 50% del cartellino di Javi Hernández al Leganés per mezzo milione di euro, senza dimenticare le operazioni Hakimi-Inter (40 milioni, più altri 5 di eventuali bonus), Reguilón-Tottenham (30 milioni più 5 di bonus), Oscar-Siviglia (15 milioni); e altri quattro che hanno portato 10,5 milioni di euro in cambio del 50% dei loro cartellini.
Si tratta di Javi Sánchez al Valladolid (3 milioni), Baeza al Celta (3) e Dani Gómez (2,5) e De Frutos (2,5) al Levante. Questa fetta di ricavi funge da scialuppa di salvataggio per il Real Madrid in questa delicata situazione, e i Blancos avranno tempo fino al 5 di ottobre per completare eventuali altre operazioni.