Contropiede Azzurro

Il silenzio è d’oro ma Lozano non lo sa

Dopo l’intervista di Lozano alla Tv messicana in cui l’atleta ha espresso il sogno di giocare in un club più grande, è seguito un post al miele ( Napoli è casa mia, quì sono felice) che non ha smentito quel che aveva detto.  Lozano sogna il Barcellona e già lo scorso anno espresse le sue difficoltà ad ambientarsi: “Ripetevo a mia moglie cosa ci facciamo qui? E per il mio futuro , se dovessi scegliere una squadra in cui mi piacerebbe giocare opterei per il Barcellona”.

Nel post di chiarimento scrive: “ Non è mia intenzione chiarire o ritrattare qualcosa che non ho detto”.   Ed è meglio non approfondire una frase senza senso nella speranza che Lozano legga le parole di Koulibaly e Politano.   Ma in tre anni il buon Chucky che forse sentirà ancora le urla di Gattuso nelle orecchie, non riesce a comunicare con un italiano semplice semplice e appare legittimo che desideri un altro club: perché non si raccomanda al suo potente agente Raiola? Nessuno organizzerebbe un  flash mob, né Spalletti si incatenerebbe ai cancelli di Castel Volturno. Inoltre guadagna 4,5 milioni (6,8 al lordo) e per De Laurentiis   che vuole abbassare il tetto ingaggi sarebbe un regalo a patto che Raiola trovi il superclub pronto a pagare. Un autogol quello di Lozano che stride in questo azzurro.

Il punto di forza del Napoli resta il gruppo e il senso di amicizia che tutti i giocatori riescono a portare fuori dal  campo. Dinanzi ad un caffè offerto da Tommaso negli spogliatoi o le cene con le rispettive compagne si consolida la filosofia di squadra. E fu uno dei segreti del Napoli che vinse il primo scudetto nel  1987, complice Mary Bruscolotti, la moglie dell’ex capitano che accoglieva alla sua tavola scapoli il lunedì e ammogliati il mercoledì con la pasta e patate d’obbligo perché portava bene. In questo Napoli, se Lozano non ha sentito, si chiamano tutti fratè.